di Bruno Perazzolo

Francesco Bacone (1561 – 1626) pensava che scienza e tecnica avrebbero dato all’uomo quel dominio sulla natura che una certa interpretazione della Genesi 1,26-28 aveva promesso senza che la corrispondente versione della religione ebraico – cristiana ci fosse mai riuscita per davvero. Malgrado le molteplici evidenze contrarie, questa filosofia resta a tutt’oggi ampiamente dominante. Soprattutto in occidente, l’élite borghese ha fatto delle promesse messianiche della tecnologia il proprio credo fondato sulla desacralizzazione del mondo e, pertanto, sulla sua riduzione a semplice risorsa. Un’ideologia, questa della classe dominante, difficilmente scalzabile poiché si alimenta dell’accumulazione di ricchezza e di potere che consente di fronteggiare i crescenti problemi che questa visione genera attraverso un’innovazione sempre più veloce, “profondamente sconvolgente” e apparentemente, almeno nell’immediato, risolutiva.
Discorso diverso vale per le classi subalterne …..

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di Bruno Perazzolo

Sullo sfondo di un paesaggio in via di desertificazione e di spopolamento a causa dei cambiamenti climatici, il regista traccia abilmente la storia di Virginio e Sisa, marito e moglie rimasti a vivere nel vecchio villaggio andino – boliviano, e del nipote, Clever, che viene a fargli visita dalla città verso la quale vanno migrando la maggior parte delle persone che, da secoli, vivevano nell’altopiano di agricoltura e allevamento di sussistenza. Il dialogo scarno e l’empatia dei protagonisti, mettono in rilievo la profondità e il confronto tra due visioni del mondo: mobile e razionale quella del nipote, che propone ai nonni di trasferirsi in città come stanno facendo quasi tutti; conservatrice e identitaria quella dei due coniugi e, soprattutto, quella del nonno Virginio cui l’abbandono della sua terra assomiglia ad una diserzione peggiore della morte fisica.Continua

di Carla Sabatini

Dall’a.s. 2018/19 gli Istituti Professionali per i Servizi Commerciali possono proporre ai propri studenti un percorso di approfondimento sul turismo accessibile e sostenibile.  Grazie a questo nuovo percorso, nato su proposta dell’IPSSCT “Via di Saponara 150” di Roma con il sostegno e la collaborazione della Rete Nazionale degli Istituti Commerciali IPSE COM, è stato possibile innovare l’insegnamento del turismo negli istituti professionali statali.
Ma perché proprio il turismo accessibile e sostenibile?

Molti documenti ufficiali, nazionali e internazionali, attestano l’importanza di questi due aspetti del turismo. Solo per fare qualche esempio, il Codice Mondiale di Etica del Turismo ha l’obiettivo fondamentale di promuovere un turismo responsabile, sostenibile e accessibile a tutti, e il Piano Strategico del Turismo 2017-2022 elaborato dal Mibact identifica tre princìpi trasversali ispiratori delle politiche turistiche nel nostro Paese: sostenibilità, innovazione e accessibilità. Anche l’Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile fa diretto riferimento al turismo negli obiettivi 8, 12 e 14.

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di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Il film, piuttosto snobbato dalla critica, su Netflix ha avuto grande successo di pubblico classificandosi tra i primi dieci, non  inglesi, più gettonati nella piattaforma. Come spiegare il contrasto tra critica e pubblico?
Regia Mehdi Avaz, Danimarca, commedia del 2020 con Anders Matthesen e Cristiana Dell’Anna, durata 90 min., lo si può vedere su NetflixContinua

di Bruno Perazzolo

Che cos’è un’Enciclica? Secondo il quotidiano Avvenire è un indirizzo che il Papa rivolge a tutta la Chiesa Cattolica riguardo a come affrontare nuove problematiche (cosiddette sfide) nello spirito della fede professata. In quest’ottica occorre però, soprattutto nel caso dell’enciclica Laudato si’ suggerire, umilmente, una rettifica. L’opera del Papa, in virtù delle riflessioni e degli approfondimenti sollecitati, è rivolta all’intera umanità: cattolici e non, credenti, atei o agnostici …..

È con questo spirito che è stato prodotto il podcast “Per un’Ecologia Integrale” incentrato su alcuni brani tratti, a cura di Gaetano Mollo, dall’enciclica “Laudato si'” di Papa Francesco. Il podcast è suddiviso i tre episodi condotti da Antonio Borgato, Dante Milito e Lidia Munaretti e introdotti da Dario Nicoli.
Ringraziamo caldamente Gaetano Mollo, Antonio Borgato, Dante Melito, Lidia Munaretti e Dario Nicoli per il loro fondamentale contributo e vi auguriamo buon ascolto nello spirito del Laudato si’.  Per andare direttamente alla pagina contenete il podcast inserisci questo indirizzo nel browser https://anchor.fm/pensarbene altrimenti clicca su continuaContinua

di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Un film che, a tutta prima, può sembrare scontato. Il classico incontro tra “primitivi animisti – buddhisti”, e un “civilizzato” che poi passa dalla loro parte: dalla parte dei “dimenticati dalla storia”. Un racconto, simil “Balla con i lupi”, già visto tante volte. Ma allora come spiegare l’emozione e il rinnovato apprezzamento dello spettatore medio per un tale déjà-vu? Certo la regia è ottima, la fotografia e i paesaggi Himalayani del Bhutan sono affascinanti, ma tutto ciò non basta a giustificare un giudizio positivo che resterebbe comunque troppo elevato. Per colmare la differenza credo possano venirci in soccorso una somma di paradossi assolutamente plausibili e, nel contesto in questione, affatto originali. In primis la conversione di un maestro (che forse, nella sua vita precedente, era uno Yak, l’animale totemico del villaggio) che, chiamato ad insegnare, apprende (come dovrebbe pressappoco accadere in ogni autentico rapporto docente / discente)  molto più dei suoi allievi. In secondo luogo la dialettica del “Salvatore – Salvato”.
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di Sabrina Mannino

La meraviglia è un emozione intensa. Tutti siamo in grado di provare meraviglia ed è probabile sia per cose differenti …….. La prima fase di fascinazione ci sprona alla conoscenza del fenomeno che ci si presenta davanti. Ci affacciamo ad un mondo sconosciutoContinua

di Daniela Mario

Per me la meraviglia ha a che fare con la “curiosità”: se siamo curiosi andiamo alla ricerca di cose nuove, di allargare i nostri orizzonti, ed è così che spesso ci si imbatte in qualcosa di “meraviglioso”; quello stato che si prova di fronte a qualcosa di inaspettato, ma che siamo pronti a ricevere. É questa possibilità d’incontro (l’inaspettato desiderato) che genera secondo me ammirazione, stupore, incanto, ma anche soggezione, smarrimento di fronte a qualcosa più grande di noi, ma verso la quale ci sentiamo attratti, affascinati, forse perché contiene tratti di “mistero”.
E’ qui che la meraviglia abbraccia il mistero, che ci spinge verso la continua ricerca, non tanto di risposte, ma delle domande più consone rispetto al punto in cui siamo.Continua

di Cristina Casella

Nelle mie riflessioni sulla “meraviglia” vorrei partire da una domanda che è stata posta durante l’introduzione all’incontro: da dove nasce la meraviglia e come la riconosciamo?
Ho sempre associato il termine a qualcosa di bello e positivo e se dovessi rintracciare questo stato d’animo negli avvenimenti della mia vita, sicuramente andrei a quando da bambina, scoprivo per la prima volta che Babbo Natale con la sua slitta, aveva superato ogni sorta di barriera architettonica ed era riuscito ad arrivare in casa Continua

di Natanail Danailov

Durante il nostro ultimo incontro ci siamo confrontati sul tema della «meraviglia come chiave di accesso al mistero», e ne è venuto fuori un dibattito molto nutrito, pieno di idee e di pensieri interessanti. Parlando di meraviglia e di mistero, il mio pensiero volge al mondo dell’arte (anche se potrei pensare in egual modo alla filosofia, all’astronomia, o ad altri ambiti lontani dal “pensiero comune”), e in particolare all’artista Banksy. Continua