A cura della redazione di PensarBene

“Nessuno fa qualcosa per nulla”, “nessuno ti regala niente”, “nella vita tutto dipende da te”. Quante volte abbiamo sentito queste battute pseudo-sapienziali che l’esperienza quotidiana di ciascuno sembra confermare ampiamente. Ce lo ricordano, ogni volta, “subliminalmente”, gli acquisti online, i prezzi esposti nei cartellini al mercato o nei negozi, le imposte che paghiamo allo Stato. Quando, poi, la pubblicità ci mostra “affari da bengodi”, giustamente, insospettiti, ce lo ripetiamo di continuo, quasi a volercelo stampare per bene nella memoria: “attento che nessuna ti dà qualcosa per niente”. Eppure, tutto questo non è che una parte della realtà che, sostenuta dall’ideologia mercatista prevalente, si vorrebbe rappresentasse “tutta la realtà”. Ma non è così!

Sabato, 3 febbraio ‘24, il nostro Presidente, Sergio Mattarella, ha celebrato Trento Capitale europea e italiana del volontariato 2024. Nel suo discorso ha sottolineato come “il volontariato rappresenti una risorsa tra le più preziose di una società”. Si dirà che queste sono affermazioni retoriche tipiche delle cerimonie e che, la realtà, purtroppo, non è quella che “si dice la domenica”. Mattarella ha fatto, però, anche degli esempi concreti citando la Protezione Civile, i musei aperti e la cura del nostro territorio spessissimo frutto del lavoro gratuito di tante persone. Ha citato, poi, la presenza dei volontari negli ospedali e i donatori di sangue ecc. ecc. Insomma, ha menzionato tutta una serie di esperienze che conosciamo tutti bene perché, soprattutto in Italia in generale e nel nord e centro Italia in particolare, i volontari sono quasi sempre una realtà ben presente nei nostri paesi. Una realtà della quale, però, a differenza del nostro Presidente, in pochi si rendono conto di quanto sia veramente preziosa, sia sotto il profilo umano sia dal punto di vista del “valore economico” se, per valore economico, intendiamo, in primo luogo, l’essenzialità del bene o servizio che i volontari forniscono ai loro concittadini.

Allo scopo di renderci tutti maggiormente consapevoli dell’importanza di queste forme di “cittadinanza attiva” celebrate dal nostro Presidente Mattarella, ci è sembrata particolarmente meritevole di diffusione un’esperienza sviluppata dall’Associazione “Family Way”. La scorsa primavera l’Associazione, che si occupa di sostegno alle famiglie, ha ideato il progetto “E tu come facevi?”, patrocinato dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Noale (Venezia). I protagonisti di questa esperienza sono stati gli anziani intervistati. Il Signor Giuseppe Giacomelli, in particolare, ha narrato le vicende di alcuni personaggi vissuti a Noale. Tra le molteplici storie, quella di Rhoda De Bellegarde de Saint Lary, soprannominata “Rhodina”, è risultata particolarmente significativa. Rhoda, infatti, è ricordata come la prima campionessa italiana di tennis, ma, soprattutto, è ricordata per la dedizione con la quale, da crocerossina, durante la prima guerra mondiale, si è prodigata per curare i soldati reduci dal fronte prendendosene successivamente cura, sino alla sua stessa morte, nel corso della “grande influenza spagnola” che, tra il 1918 – 1920, provocò, in tutto il mondo, circa un milione di morti. Per far conoscere e conservare la memoria di questa vicenda, Family Way s’è inventata un sistema che a noi è sembrato particolarmente efficace: avvalendosi del contributo dell’artista Alberto Fioravanzo, farne un fumetto per coinvolgere i bambini delle scuole. Il fumetto si può visionare cliccando sul seguente link: “RHODA DAL CUORE GRANDE”.

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1 commento

  1. Grazie Bruno di averci ricordato, con il Presidente Mattarella, che lo spirito di comunità è presente in ogni ambito del nostro mondo. Donare agli altri dà compimento alla nostra vita. Grazie anche a Family Way di cui è direttore la nostra Silvia, perché sta aprendo una strada nuova per le comunità del suo territorio

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