di Gabriella Morello

Anch’io ho trovato molto interessante l’articolo “The virtue of discretion: When the rules break down, you must judge what to do on your own. Discretion is necessary for navigating the muddle of life” di Lorraine Daston, oltre che per la distinzione tra regole pesanti e regole leggere di cui tratta il contributo di Bruno Perazzolo, soprattutto per l’importanza che l’esempio, l’eccezione e l’esperienza hanno per la “longevità” delle stesse regole pesanti, ovvero di quelle regole che consideriamo fondamentali per la nostra esistenza sia individuale sia collettiva.

“But then they go on to fatten that precept with examples, exceptions and appeals to experience (call them the three exes)”. Traduco: “ma poi vanno ad ingrassare quel precetto con esempi, eccezioni e appelli all’esperienza (chiamateli le tre e)”, significa innanzitutto, per come la vedo io, che ogni regola non può essere intesa come un mandato universale e astratto da applicare meccanicamente. Per essere davvero efficace deve poter fare da supporto alla comprensione e alla regolazione di una situazione concreta.Continua

di Bruno Perazzolo

Paghiamo le tasse allo Stato per avere beni e servizi pubblici, paghiamo un prezzo al mercato per avere beni e servizi privati, ma all’amico, al cittadino volontario basta un sorriso e un grazie per ripagarli del dono che abbiamo ricevuto. Ecco, sin qui, sino ad oggi abbiamo forse sottovalutato questa terza gamba che sostiene la persona e, quindi, la convivenza democratica. Lo Stato, il mercato erano necessari, ma spesso si è pensato che del dono se ne potesse anche fare a meno. Ma oggi non è più così.
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di Dario Nicoli

La comunità è la dimensione nella quale l’individuo si fa persona e il paese / borgo è il «luogo in cui donare, paradossalmente, ti fa sentire più ricco e più vivo». In questo articolo richiamo ciò che ci hanno donato le associazioni di Biandronno nell’incontro del 19 aprile scorso.Continua

di Dario Nicoli

Mi sono sempre chiesto cosa sarebbe accaduto se Konrad Lorenz avesse dato una diversa conclusione al suo famoso racconto E l’uomo incontrò il cane. Nel testo, i due cani, uno dietro la recinzione della casa dei suoi padroni e l’altro accompagnando Lorenz lungo il sentiero che scende verso lo stagno, abbaiano ferocemente l’uno contro l’altro, fino a quando non raggiungono il confine della proprietà. Ma un bel giorno si trovano improvvisamente faccia a faccia in quanto, a causa di lavori, manca parte della recinzione: in un primo tempo rimangono ammutoliti senza sapere cosa fare, poi tornano entrambi sui loro passi e riprendono la cagnara abituale dietro la rete rassicurante …………………….
È una conclusione che si adatta molto bene a quel teatro pubblico che si rappresenta preferibilmente sui giornali e sui social italiani, dove due gruppi politici continuano a rappresentare la stessa scena, ma con sempre meno forza, meno convinzione e naturalmente meno pubblico, impegnandosi però con la medesima eroica e stolida perseveranza dei bei tempi ormai trascorsi. È la famosa diatriba pro/anti fascismo che si riaccende ogni volta che uno dei due schieramenti inizia il gioco, provocando la prevista reazione dell’altro, e così via fino alla consunzione del pretesto ed in attesa del prossimo.
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di Dario Nicoli

Diversi segnali contraddittori emergono dal mondo delle tecnologie. Mentre sta montando il fenomeno delle applicazioni dell’Intelligenza Artificiale (AI) come ChatGPT basato sulla possibilità di conversare con un utente umano, continua la grande crisi che si sta abbattendo sulle aziende tech e social media ……
Siamo di fronte ad un esempio del carattere distruttivo dell’innovazione tecnologica: cicli brevi di crescite spettacolari e altrettanto sorprendenti cadute sono causati dall’intreccio di fattori culturali, finanziari, politici ed emotivi ……….
Sullo sfondo delle turbolenze che interessano il mondo delle tecnologie si pone la questione fondamentale connessa dello sviluppo della società moderna, ovvero in quale direzione si indirizza l’enorme potere concentrato nelle mani dei leader di poche aziende e dei governi che le possono controllare.
Il famoso linguista Noam Chomsky sul New York Times dell’8 marzo svela quelle che chiama le “false promesse di ChatGPT” centrate sulla possibilità di facilitare o addirittura sostituire il pensiero umano. La sua critica si focalizza sulla questione della verità: l’AI funziona secondo un punto di vista molto accurato per ciò che concerne i nessi funzionali tra le informazioni (uguale/diverso, prima/dopo…) e le strutture del linguaggio, ma risulta assolutamente imprecisa e tendente ad “eseguire gli ordini” quando sono in gioco questioni etiche come vero/falso, buono/cattivo, giusto/ingiusto, opportuno/inopportuno…Continua

di Bruno Perazzolo

In realtà i film sono due. Il primo, “Come un gatto in tangenziale”, racconta di un abisso di incomprensione e di lontananza, anche fisica, tra “élite” e “popolo”. Un’élite, quella descritta nel film, piena di “buone intenzioni” non sempre sincere, che vuole “risanare le periferie” senza conoscerle. Un popolo ridotto a un aggregato deculturato formato da singoli arrabbiati tutti intenti ad affermare quel poco che resta di se stessi. La seconda pellicola, “Come un gatto in tangenziale:  ritorno a Coccia di Morto”, è un sequel della prima. E’ più costruttiva e, tra una pseudo-disgrazia, un imprevisto e una coincidenza, mostra una “luce in fondo al tunnel”.Continua

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A partire dall’ipotesi illustrata nelle poche righe che seguono, l’Associazione Culturale “PensarBene” inizia, da oggi, un percorso di ricerca e approfondimento utilizzando il metodo dell’intervista aperta e della riflessione sulla raccolta di casi. Un ringraziamento anticipato a tutti coloro che, convinti dell’importanze di questi temi, vorranno fornire sostegno umano e supporto materiale dedicandoci parte del loro tempo, luoghi di incontro ecc..

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La nostra epoca si caratterizza per l’elevata mobilità delle persone, i continui cambiamenti, soprattutto dovuti all’innovazione tecnologica. Questa condizione “materiale”, principalmente negli ultimi decenni, si è combinata con una cultura fortemente incentrata sugli interessi e sulle libertà individuali che, a sua volta, ha reso ancora più precari i rapporti umani nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nei rapporti amicali e di vicinato. Per tutto questo è stato pagato un prezzo molto alto sintetizzabile in poche parole: la crescente solitudine. Solitudine e sofferenza delle persone che, in primo luogo, discendono dal fatto che l’uomo è, per sua natura, un essere sociale: non è fatto per stare da solo.

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di Dario Nicoli

Dopo pochi anni dal suo avvento, anche la stagione del populismo sta volgendo al termine mentre si sta aprendo un nuovo scenario centrato sull’iniziativa unitaria e globale delle nazioni democratiche.

L’appannamento della figura di Donald Trump, vero campione dei populisti, è iniziato con la sconfitta alle elezioni del 2020, si è decisamente aggravato con l’ambigua posizione nella tragica vicenda dell’assalto al Campidoglio, ma anche con la sconfitta del suo tentativo di non rendere pubbliche le carte della sua sconcertante posizione fiscale; vi è stata infine la non vittoria alle elezioni di midterm del 2022. Tutti eventi che hanno rappresentato altrettante occasioni perdute per far rilucere la propria stella, e si sa che la forza che alimenta il sentimento populista viene meno con la perdita del “tocco fatale” del proprio leader. Così si spiega l’imbarazzante distanza – ben 23 punti – che i sondaggi gli attribuiscono rispetto alla stella nascente repubblicana del governatore della Florida, Ron De Santis, un politico molto più attento a mostrarsi affidabile, desideroso di riconquistare il ceto moderato con istruzione medio alta, spaventato dall’incompetenza e dall’irresponsabilità trumpiana.

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di Bruno Perazzolo

Hae-joon è un bravo detective molto professionale e orgoglioso del proprio lavoro che, però, vive un disagio profondo che si manifesta con l’insonnia. Seo-rae è un’emigrata Cinese. Una persona fin troppo risoluta nel condurre la propria esistenza, ma che ha conservato, sotto la “corazza” impostale da una vita impietosa, una sensibilità debordante. I due si incontrano a causa della morte, in circostanze sospette, del marito di Seo-rae ed è turbamento a prima vista.
Il film è un thriller romantico realizzato con grande maestria. Da non perdere.Continua

di Bruno Perazzolo

Se, come sostiene Aristotele, è vero che l’uomo è, per sua natura, un essere sociale, nel senso comunitario del termine, è anche vero che tale potenzialità, che i biologi qualificano come “genotipica”, per manifestarsi in concreto (fenotipicamente) richiede l’incontro con una serie di condizioni ambientali favorevoli in assenza delle quali l’organismo prende altre strade. Strade che, giustamente, Daniela Mario, nel suo articolo “individualità e collettività: due facce della stessa medaglia” definisce “autodistruttive”. Si tratta, con tutta evidenza, di un esito allarmante derivante dalla perdita di legami con l’ecosistema e con i propri simili,

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