di Dario Nicoli

Facciamo immensa fatica, noi “anime flebili”, a dare un nome appropriato alla mattanza perpetrata nei tre giorni di assalto del territorio di Israele da parte delle “forze d’élite” di Hamas, perché non riusciamo neppure ad immaginare un’esplosione di una volontà di procurare il male così assoluta e così crudelmente disumana.

Preferiamo rifugiarci in categorie mentali come “questione mediorientale” o altre simili; preferiamo consolarci con il gioco delle colpe da entrambe le parti.Continua

di Bruno Perazzolo

Caterino Lamanna è un operaio cui i sindacati e gli scioperi vanno poco a genio. Viene, perciò, individuato dall’azienda come possibile “informatore” tramite il quale capire “cosa si muove nei reparti”. La lusinga, sostenuta da un fittizio avanzamento di carriera e dal “comodato d’uso” di una Panda aziendale, convince immediatamente il Lamanna che verrà poi assegnato, per svolgere la sua “nuova mansione”, alla Palazzina LAF: una specie di confino in disarmo per “operai e impiegati cattivi” o anche soltanto poco collaborativi……
Il film è tratto da una storia vera di mobbing all’ILVA di Taranto

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di Dario Nicoli

E’ stato da poco reso pubblico un manifesto sottoscritto da oltre 150 ricercatori delle facoltà economiche, che propongono in cinque punti un nuovo modo di pensare il rapporto tra la loro scienza e la realtà, basato su un importante principio etico: perseguire una creazione di valore che rispetti le leggi di natura, in primo luogo l’imperativo categorico della salvaguardia della specie, quello proposto di Hans Jonas, il filosofo tedesco considerato uno dei fondatori del pensiero ecologico.

Il manifesto riconosce la perdita del valore delle teorie economiche che pure hanno portato alle conquiste del passato, in quanto rischiano di diventare ostacoli alla comprensione dei problemi e delle opportunità del presenteContinua

di Bruno Perazzolo

Ho letto il saggio breve “Altre Intelligenze” scritto chiaramente e sicuramente utile per chi desiderasse comprendere, in modo non superficiale, l’attualità dell’IA (Intelligenza Artificiale) e le relative problematiche. Daniela Mario ne espone molto bene le maggiori preoccupazioni, i limiti assoluti (l’IA non potrà mai corrispondere all’intelligenza umana perché …..) o relativi (per ora l’IA non corrisponde all’intelligenza umana, ma in futuro ….), gli interessi e gli auspici. Tutte questioni che fanno da sfondo al grande tema dell’IA che, a ragione, può essere definita la punta di diamante del mito prometeico che regge l’intera impresa scientifica e la modernità che, con essa, in larga misura, si identifica. Un mito ben riassunto nel titolo del libro di Y.N. Harari “Sapiens, Da animali e dèi”, ma anche, ad esempio, nel saggio, meno noto, ma non per questo meno interessante, di quasi mezzo secolo fa, di J.  Goodfield, “Giocare alla Divinità”, Feltrinelli 1981. Per quanto gli scienziati, di norma, tendano a non farne parola, queste opere evidenziano bene come anche le loro imprese abbiano un fondamento ideologico. Continua

di Bruno Perazzolo

Bella Baxter è una ex suicida rediviva. A resuscitarla non è però il miracolo, ma l’opera di uno scienziato chirurgo, esso stesso fatto oggetto delle spietate “mire di grandezza cognitiva” del padre di lui. Il sistema che riporta Bella nel mondo dei vivi è, all’apparenza, semplice: impiantare il cervello della bimba che porta in grembo nel cervello di lei. Che questo “scambio di cervello morto con cervello vivo” rappresenti solo un espediente narrativo, lo si capisce presto dal resto della pellicola che, ad ogni successiva scena, allontana lo spettatore dall’idea che si tratti della riproposizione fantascientifica di Frankenstein o della finta Maria del film Metropolis. ……..
Il film, commedia – drammatica non ancora disponibile in streaming, è stato pluripremiato da giurie e botteghino ….
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A proposito di interclassismo, recentemente menzionato nell’articolo di commento alle esternazioni del Ministro Lollobrigida, riceviamo dall’amico Alessandro e pubblichiamo volentieri un suo articolo scritto in occasione dello scorso primo maggio.

di Alessandro M.

Il Primo Maggio, quest’anno più che mai, deve rappresentare un momento di svolta nella coscienza dei Lavoratori di qualunque categoria sociale e mostrare, in modo forte e chiaro, che questa ricorrenza non è, e/o non deve essere, una celebrazione di parte, della sinistra o dei soli operai. Il primo maggio deve essere l’occasione per ricordare e celebrare il lavoro, come recita l’articolo 1 della nostra Costituzione, come valore comune su cui si fonda il rispetto reciproco dei cittadini e la nostra stessa democrazia.Continua

di Bruno Perazzolo

La critica lo ha piuttosto snobbato, il pubblico gli ha dato pieni voti anche se non si tratta, almeno sino ad oggi, del “grande pubblico”, bensì, presumo, di un pubblico piuttosto attento e affatto “conservatore”. Per molti versi il film – opera prima scritta e diretta da Alessandro Marzullo, realizzata con scarsissimi mezzi nel circuito del cinema indipendente – richiama i racconti dei fratelli Dardenne: “In fondo al tunnel delle tragedie e/o miserie umane, quasi fosse un miracolo, alla fine una luce si accende sempre”. L’opera di Marzullo però va più nel dettaglio offrendo, intenzionalmente, uno spaccato particolare della generazione Y andando a pescare i protagonisti da contesti urbani periferici.
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di Bruno Perazzolo

Halim è uno degli ultimi Maleem, maestri sarti. Mina, sua moglie, insieme al marito Halim, manda orgogliosamente avanti un negozio di alto artigianato. Un’attività che – se non fosse per la miracolosa comparsa in scena del giovane apprendista Youssef, nel contesto di una cultura che lascia intravvedere qua e là brandelli di modernità – pareva avere ben poche speranze di sopravvivenza. La bottega è il luogo dove un’antica arte tradizionale, quella della fabbricazione di caftani, si tramanda di generazione in generazione nell’ottica della bellezza e della perfezione cercando di concedere il meno possibile ai capricci del consumatore. Oltre la serranda del negozio, che si apre e si chiude, un’altra scena domina il filmContinua

© COPYRIGHT Illustrazione di Raffaella Cocchi per BRAINFACTOR Tutti i diritti riservati.

di Daniela Mario

Ho letto con interesse i contributi di Dario e di Bruno sulla questione che attualmente appassiona o preoccupa molti, e cioè il complesso rapporto che lega l’intelligenza artificiale (che usiamo già tutti in abbondanza) e l’intelligenza umana. In particolare ci stiamo chiedendo se quest’ultima potrà continuare a dominare il mondo indisturbata come ha fatto finora, pensando che tutto sia stato messo lì a suo uso e consumo, o se subirà un arresto a causa  dell’espansione vertiginosa dell’intelligenza artificiale…..
Ho scritto recentemente un saggio per Brainfoctor su questo argomentoContinua

Lo scorso incontro del 23 giugno ci siamo lasciati con l’impegno di ritrovarci, a settembre, per un ulteriore approfondimento della tensione esistente tra libertà e comunità e, di rimando, tra democrazia e comunità.

Comunità e democrazia: verso una nuova sintesi?

Seguirà la presentazione del prossimo incontro – intervista incentrato sulle nuove municipalità e il welfare responsabile: rapporti tra istituzioni locali e la cittadinanza attiva

Venerdì, 22 settembre a partire dalle 17.30 e sino alle 19.00, sul canale Telegram di PensarBene.
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