Storie d’incanto per combattere il “Pensar Male”
di Dario Nicoli
Che cosa succede quando un popolo intero pensa male? Quando siamo tutti assorbiti dal clima di critica e di rabbia che si respira in giro? Succede che questo popolo è sintonizzato su ciò che non va, che vive come se all’improvviso dovesse capitare un disastro. Ciò alimenta uno stato d’animo di sospetto e di amarezza, rende inerti le forze positive provocando un atteggiamento di difesa piuttosto che di impegno per il miglioramento delle cose. Fate una prova: sostenere qualcosa di positivo sui social, per esempio che la povertà estrema nel mondo è in continuo calo dal 1820 agli anni più recenti: verrete subito attaccati da una torma di militanti del “pensar male”. Continua
Solidarietà universale e solidarietà verso il prossimo
Bruno Perazzolo
L’articolo pubblicato su Avvenire lo scorso luglio, a firma di Francesco Totaro, ribadisce un principio già abbondantemente presente nel diritto internazionale: il diritto dovere alla solidarietà tra gli Stati e l’obbligo del sostegno, a carico della comunità internazionale, verso tutte le popolazioni che subiscono violazioni dei fondamentali diritti umani. Ciò nell’ottica della pace, dell’ordine e dell’equità mondiale, ovvero dell’effettivo esercizio dell’uguaglianza e della libertà di ciascuna persona. In questo senso non sembra suggerire nulla di nuovo. La questione critica, pertanto, mi pare stia altrove. Se è vero, com’è vero, che le persone si riconoscono come parte di diversi sistemi sociali cui, di norma, sentono di appartenere (famiglia, comune, nazione, chiesa, associazione, l’umanità dell’intero pianeta), gli obblighi e i diritti reciproci di solidarietà sono sempre gli stessi o, per esempio, il fatto della prossimità, cambia qualcosa?Continua
Una voce chiara nel dramma della Palestina
Dario Nicoli
La gran parte dei commentatori ha presentato l’intervista al cardinal Pizzaballa al Meeting di Rimini riportandone il contenuto più “giornalistico”, quello che definisce le consultazioni in corso come l’ “ultimo treno” prima della catastrofe. Ma ciò che ha detto il patriarca di Gerusalemme e dei Latini va ancora oltre, è ricco di messaggi più importanti, che aiutano a comprendere un momento altamente drammatico, nel quale la volontà di distruzione reciproca tra i contendenti sembra rendere vani gli sforzi di molti stati nel cercare una via di tregua, se non di pacificazione.
Essi riguardano tre questioni, in cosa è possibile sperare? Cosa significa perdonare? Infine, la terza, quella decisiva: cosa si intende per pace ed a cosa occorre che le parti rinuncino per poterla realizzare?
Consigliati da PensarBene: “Past Lives”
di Bruno Perazzolo
Nora e Hae sono due ragazzini legati da una profonda amicizia. Un legame tanto semplice quanto forte che lascia intravvedere un amore incorruttibile. Appartengono, però, a famiglie con stili di vita molto diversi. Nora è figlia di intellettuali cosmopoliti. Gente “senza patria”, in perenne movimento alla ricerca delle migliori opportunità. Hae appartiene ad una famiglia più modesta, saldamente radicata nella tradizione coreana. A causa del trasferimento negli USA dei suoi genitori, la piccola Nora si separerà da Hae spezzando, così, irreparabilmente, un filo, un destino, un “ordine del mondo” costantemente rinnovato dalla scoperta di affinità elettive accompagnate dal racconto di “generazioni che si succedono reincarnando, nei figli, gli antenati”. Continua
La libertà assoluta porta all’infelicità
di Dario Nicoli
Come dicono i filosofi, l’esistenza umana è posta entro un paradosso. Vuol dire che è combattuta tra due pulsioni che sembrano tra di loro inconciliabili: affermare se stesso nel superare se stesso. Ma questo superamento dovrebbe avvenire secondo una dinamica che scaturisce dall’appartenenza ad un mondo di vita comune. Quindi riguarda ancora il proprio io, quella vita dell’individuo che è compresa nel noi.
L’opera del superamento di sé appare particolarmente ardua nei nostri tempi, soprattutto perché l’io ha troppe cose da conservare e troppi pensieri da cui doversi distaccare. Il cittadino dell’Occidente porta sulle spalle il peso di un ego non indifferente, che rappresenta sia un’opportunità (ricerca di pienezza) ma anche una gabbia (dominio dell’ego). Ecco due esempi letterari, con esiti contrari, ambedue tratti dallo stesso tentativo di liberazione da se stessi, quello che si compie nel viaggio e nell’avventura.
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Consigliati da PensarBene: “Cento Domeniche”
di Bruno Perazzolo
E’ possibile una giustizia che prescinda dal bene? Dal film di Antonio Albanese una storia esemplare di separazione tra élite e popolo e di declino della morale laica.
Antonio ha lavorato tutta la vita con passione e competenza ………….. prepensionato …………….. fa da tutor a giovani apprendisti nella stessa azienda nella quale ha esercitato, per decenni, la professione come dipendente……………. Antonio è, quel che si dice, “una normale, positiva persona” …………….. Si fida dell’imprenditore ……………. della “banca popolare locale” …………….. della giustizia e dello Stato …………… e del futuro ………………. Ma ecco che il matrimonio della figlia, gli farà scoprire una realtà inattesa e del tutto diversa.
Gli incontri di PensarBene
In continuità con i temi sin qui sviluppati, riguardanti “le sfide della democrazia” e il rapporto tra “comunità e libertà”, PensarBene, lo scorso incontro del 17 maggio, ha messo al centro del proprio confronto la nozione di giustizia, tratta dal libro di Michael Sandel “Giustizia, il nostro bene comune”. Nel prossimo incontro del 19, affronteremo il primo dei tre capitoli in cui abbiamo suddiviso questo argomento, trattando della principale corrente etico – morale che, a tutt’oggi, esercita una presa preponderante e maggiormente diffusa in Occidente: quella dell’Utilitarismo.Continua
Bambini ai prati Parini
di Dario Nicoli
Domenica scorsa con moglie e figlia siamo saliti a Prati Parini, una località bergamasca alle pendici del monte Canto Alto. È una passeggiata di 45 minuti che in poco tempo consente di uscire dal traffico del fondovalle e, dopo aver attraversato il bosco, di giungere ad un crinale posto a 900 metri da cui si può vedere Bergamo alta, la pianura Padana fino agli Appennini, oltre alla catena delle Prealpi Orobie. C’è anche un agriturismo dove si allevano alcuni capi di highlander, bovini originari della Scozia, molto utili per tenere liberi i pascoli dalle piante invasive.
Ma la sorpresa è stata incontrare lungo il percorso numerose giovani famiglie con figli piccoli, e trovare uno spazio verde dove è possibile consumare il pic-nic o fare una grigliata, con gruppi di bambini che correvano, giocavano, raccoglievano rametti. Alcuni sperimentavano gli effetti delle lenti di ingrandimento sulle foglie secche (con stretta vigilanza di alcuni genitori).
Introduzione al primo dei tre episodi (tre video – podcast) sul saggio “Giustizia, il nostro bene comune”, di Michael Sandel: l’utilitarismo di Jeremy Bentham.
La redazione di PensarBene
Con questo, ed altri due video – podcast che seguiranno, come richiesto da molti nostri soci e lettori, la nostra Associazione Culturale intende fornire un ulteriore strumento per avvicinare, chi fosse interessato, all’approfondimento di un filosofo: Michael Sandel, classe 1953. Continua
Consigliati da PensarBene: “American Pastoral”
di Bruno Perazzolo
Film tratto dall’omonimo romanzo capolavoro di Philip Roth, premio Pulitzer 1998
Low, Seymour e Merry Levov fanno, insieme, tre generazioni: il padre di Seymour, Seymour stesso e la figlia di Seymour. Una storia, la storia di una parabola, che inizia col mito americano, ottimamente rappresentato dalle certezze granitiche, e persino comiche, del vecchio Low, prosegue, declinante, nel dubbio e nei sensi di colpa che si insinuano nel figlio di Low, Seymour, per terminare nella tragedia della figlia Merry: prima terrorista poco più che adolescente e, poi, rinunciante jainista. American Pastoral porta in primo piano la storia di una famiglia, quella dei Levov, che sembrava predestinata alla “gloria eterna”.
Morti sul lavoro: il declino della morale laica
di Bruno Perazzolo
Con questo articolo, volutamente provocatorio considerata la gravità dei fatti trattati, non intendo fare “affermazioni definitive”. Al contrario, vista la complessità del tema, il mio più grande auspicio è che la critica possa migliorarne e approfondirne i contenuti.
L’approccio è inusuale: parto dai fatti drammatici di questi ultimi giorni, per sviluppare una riflessione sull’etica del lavoro.
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