Storie d’incanto per combattere il “Pensar Male”
di Dario Nicoli
Che cosa succede quando un popolo intero pensa male? Quando siamo tutti assorbiti dal clima di critica e di rabbia che si respira in giro? Succede che questo popolo è sintonizzato su ciò che non va, che vive come se all’improvviso dovesse capitare un disastro. Ciò alimenta uno stato d’animo di sospetto e di amarezza, rende inerti le forze positive provocando un atteggiamento di difesa piuttosto che di impegno per il miglioramento delle cose. Fate una prova: sostenere qualcosa di positivo sui social, per esempio che la povertà estrema nel mondo è in continuo calo dal 1820 agli anni più recenti: verrete subito attaccati da una torma di militanti del “pensar male”. Continua
Se la festa non c’è più ……, conviene uscire per fare acquisti
Bruno Perazzolo
Prendendo spunto dall’articolo di Dario Nicoli “Lusso per l’anima: uno slogan orrendo che rivela il conflitto tra autentico e strumentale” un’ulteriore riflessione sul rapporto tra lusso, anima e festa.
Al solito, l’articolo di Dario stimola toccando temi fondamentali. Siamo alla vigilia del Natale, è nulla risulta più opportuno di questa riflessione sul rapporto tra ciò che è autentico e ciò che è strumentale, tra ciò che è superfluo e ciò che è necessario, tra il lusso e l’anima. In particolare, l’articolo di Dario esprime molto bene, credo, un sentimento diffuso, un “indefinito disagio”, per non dire “una sorta di tradimento” che, più o meno, tutti avvertiamo “appena al di sotto della nostra coscienza”. Un disagio che, in genere, tendiamo presto a rimuovere, per non restarne paralizzati, incapaci proseguire una corsa affannosa che, in coscienza, sappiamo che non porterà da nessuna parte.
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“Lusso per l’anima”
Dario Nicoli
“Lusso per l’anima” è uno slogan commerciale di una volgarità inaudita, incautamente adottato da un hotel in Alto Adige e da un blog di itinerari turistici in Umbria, tanto da poter essere scelto come l’esempio perfetto della lotta che si sta combattendo nella nostra società tra ciò che è autentico e ciò che è strumentale.
Le persone ed i gruppi che ricercano l’autenticità sostengono che viviamo in un mondo in cui tutto tende ad essere artefatto, unilaterale, corrotto da interessi più o meno nascosti ……….
Da parte sua, il fronte della strumentalità non è sostenuto da figure che dichiarano esplicitamente il proprio intento; quest’ultimo si riconosce nell’orientamento dei loro pensieri e delle loro azioni alla ricchezza, al potere, al successo, per il cui perseguimento si giustifica l’utilizzo di ogni mezzo, anche lo sfruttamento degli altri come strumento della propria affermazione personale. …..Continua
ASAI Torino
Dario Nicoli
Il 9 novembre siamo partiti per Torino convinti di trovare una Onlus di servizi ben strutturati secondo progetti di inclusione sociale sostenuti da convenzioni con fondazioni, enti pubblici ed imprese, dove operano volontari affiancati a personale retribuito. Quella che abbiamo visto è anche questo, ma con una dinamica ed una vitalità che ci hanno felicemente sorpreso, fornendoci materiale prezioso per l’arricchimento della nostra ricerca sulle neo-comunità.
Ma andiamo con ordine, iniziando dalla presentazione dell’Associazione.Continua
L’individualismo: tutti ne parlano, quasi tutti se ne lamentano, pochi se ne occupano.
Bruno Perazzolo
Introduzione al Podcast: Alle radici dell’Individualismo: l’Ideologia Liberale
Con questo podcast, diviso in due parti dedicate ai tre pilastri dell’ideologia liberale – l’Individuo, lo Stato di Natura e il Contratto Sociale – nell’ambito del grande tema del rapporto tra “Comunità e Libertà” – tema che, da diversi mesi, sta al centro delle riflessioni e degli approfondimenti sviluppati dalla nostra Associazione, “PensarBene” – propongo una sintesi del nucleo condiviso dell’idea libertaria.
Consigliati da PensarBene: “Berlinguer: la grande ambizione”
Bruno Perazzolo
Il film, incentrato sul segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer (1922 – 1984), tratta di un pezzo fondamentale della storia recente del nostro paese in generale e della sinistra in particolare. Siamo negli anni ’70, un periodo per molti versi drammatico, ma anche ricco di autentiche novità che, con il senno di poi, hanno probabilmente consentito al nostro paese di mantenersi entro i limiti dalla nostra Costituzione. La pellicola mostra il terrorismo e l’estremismo, di destra e di sinistra, tramare, più o meno consapevolmente, per mantenere l’Italia su posizioni conservatrici e/o all’interno alleanze internazionali antidemocratiche. In questo contesto, emergono due belle figure ….Continua
Un popolo senza figli non spera nel futuro
Dario Nicoli
Smentendo i brevi barlumi di ottimismo suscitato dai dati del 2015-17 e dalla frenata del 2021-23, di nuovo la curva demografica del nostro Paese ha ripreso a scendere. Il numero di figli per donna è ora di 1,2, un valore che fa del nostro popolo, assieme a quello spagnolo, il più sterile di tutto l’Occidente. Ma il calo del 3,4% rispetto all’anno precedente imprime un’accelerazione ancora più accentuata alla caduta della natalità. Segno che non abbiamo ancora toccato il fondo dell’inverno demografico e che potremmo presto raggiungere il non invidiabile primato mondiale della Corea del Sud, all’ultimo posto con 0,8 figli per donna……….
Ma a colpire è la rassegnazione che si coglie tra la gente comune, un atteggiamento differente dal disinteresse di chi scuote le spalle perché egoisticamente concentrato sul proprio piccolo mondo; è piuttosto una disillusione per partecipazione, in quanto si avverte una consonanza tra il crollo delle nascite e il senso di straniamento del vivere che si prova, accentuato dalle tragiche notizie di giovani che compiono violenze su coetanei o addirittura uccidono senza mostrare poi segni di pentimento. Ed è frequente sentire la frase “di fronte a questo ti passa la voglia di mettere al mondo un figlio”.Continua
La comunità che emerge dal disastro dell’alluvione
Carmen Gatto
Cosa c’è di più terribile per una famiglia, ed un’intera comunità, di perdere tutto, o quasi, per un’alluvione? È quello che sta accadendo sempre più frequentemente a causa del mutamento del clima, della vulnerabilità idrogeologica del nostro territorio aggravata dalla sua antropizzazione. Negli ultimi due anni ad essere particolarmente colpita è l’Emilia-Romagna, dove nel maggio del 2023 sono esondati 23 fiumi e si sono allagati 540 chilometri quadrati di terreno, causando la morte di 17 persone.
Ma è proprio in queste situazioni estreme che spesso emergono temi e valori che sembravano essere stati dimenticati nel tempo: solidarietà, comunità e senso di appartenenza. Davanti a situazione di difficoltà e tragedia, lo spirito di gruppo e il senso di solidarietà sono l’unico sollievo. Quando l’acqua e il fango si facevano largo per le vie e le piazze della Romagna, la perseveranza e il supporto reciproco si sono imposti come protagonisti di questo periodo grigio. I concetti quali “comunità” e “senso di appartenenza” si sono concretizzati nella realtà. Enti, aziende, cittadini, immigrati, adulti, bambini e adolescenti, si sono attivati per essere di supporto per coloro che hanno visto i ricordi di una vita essere portati via da un disastro naturale.
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Letture sull’individualismo e la solitudine
Bruno Perazzolo
“Nessuno dovrebbe venire a New York se non ha voglia di essere fortunato” E.B. White
Cosa leggere per cogliere l’anima di New York, probabilmente la città più celebrata del pianeta?
Com’è solito fare, nell’arco di pochi minuti, Antonio Monda fornisce, con pochi cenni carichi di significato, importanti consigli su film e letture. Continua
Consigliati da PensarBene: “Juniper – un bicchiere di gin”
Bruno Perazzolo
Nella bella canzone, “Il Testamento”, scritta e interpretata da Fabrizio De André nel lontano 1963, il protagonista prima si fa beffe dei vivi che restano e della morte e, poi, chiude con una affermazione che ha tutto il sapore di una sentenza definitiva “cari fratelli dell’altra sponda cantammo in coro giù sulla terra, amammo in cento l’identica donna, partimmo in mille per la stessa guerra. Questo ricordo non vi consoli quando si muore si muore soli”. Ricordo che anche mia nonna, classe 1906, sosteneva qualcosa del genere citando spesso un proverbio veneto “morta mi e la me testa mando in mona quei che resta” (non so se sia scritto correttamente nel dialetto veneto, ma il testo, mi sembra, non lasci comunque spazio a fraintendimenti). Si tratta, probabilmente, di un atteggiamento universale di fronte alla morte diffuso in tutte le culture e in ogni tempo. Un modo sarcastico di prendere congedo da chi resta esorcizzando la paura. Un’attitudine che, dunque, non va confusa con un fatto assai più recente e, direi, tipico dell’occidentale moderno: la morte in solitudine.
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I bambini sono l’inaspettato. L’esperienza di Casa Amoris Laetitia di Bergamo
Da un anno circa abbiamo aperto nel nostro blog la rubrica “storie d’incanto”. L’articolo di Benedetta, che ringraziamo, rappresenta perfettamente lo spirito che anima l’insieme dei contributi che, man mano, stiamo raccogliendo sotto questa categoria ……….
Benedetta Nicoli
Casa Amoris Laetitia è una struttura residenziale che offre servizi sanitari e socioassistenziali a minori, soprattutto bambini, con disabilità molto gravi ……
La Casa ospita anche i genitori, i fratelli e le sorelle dei bambini cui viene dedicata assistenza. Infatti, una delle principali convinzioni alla base della Casa è che immaginare il bambino separatamente dalla sua famiglia è un’astrazione che rischia di compromettere l’intero servizio di assistenza …………..
I dirigenti, gli operatori, i volontari entrano pensando di offrire aiuto e amore ai bambini con gravi fragilità, ma alla fine si accorgono che sono loro a venire investiti di un amore smisuratamente più grande….Continua