Gli amici della camminata nel Parco del Ticino

“Grazie ragazzi” è un film recente, tratto da fatti realmente accaduti, con attore protagonista un superlativo Antonio Albanese. “Grazie ragazzi”, però, sono anche due parole che possono, insieme, ben rappresentare la sintesi di quest’ultima nostra camminata di PensarBene. Camminata che, quest’anno, abbiamo voluto tenere nel Parco del Ticino. Nella film Antonio è un attore “fallito” che “sbarca il lunario” doppiando film porno. Laura è la Direttrice di un carcere che, da tempo, ha sepolto la sua umanità nel “sarcofago della burocrazia penitenziaria”. Aziz, Diego e altri compagni sono i carcerati che, strumentalmente, colgono l’occasione di alcune lezioni di recitazione teatrale, per godere di qualche “ora d’aria in più”. Tutti i protagonisti della pellicola sopravvivono come noi sopravviviamo. Tutti i protagonisti della pellicola si immaginavano, come anche noi abbiamo immaginato, una vita diversa. Ma qualcosa è andato storto; qualcosa manca. Manca una parte dell’anima, manca qualcosa di decisivo capace di rendere la vita di tutti, attori e pubblico, meritevole di essere vissuta. Insomma, capace di rendere la vita pienamente umana.

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di Dario Nicoli

Quel che maggiormente colpisce del dibattito che si è scatenato sull’Intelligenza artificiale è la sua astrattezza, senza alcun riferimento alle questioni che sfidano l’intelligenza umana in questo tempo decisamente inedito.
Ciò vale per la profezia della sostituzione del lavoro umano da parte del lavoro artificiale ………. Ma vale anche per la profezia del cosiddetto “superamento” dell’intelligenza umana da parte di quella artificiale ……..

La nostra società è alle prese con un compito culturale che travalica ampiamente le capacità delle nuove macchine e sollecita il pieno esercizio delle facoltà esclusivamente umane, al centro del quale si pone il duplice interrogativo: “cosa stiamo facendo al mondo? e cosa stiamo facendo a noi stessi?”.Continua

di Bruno Perazzolo

Platone, uno dei maggiori filosofi dell’antica Grecia, pensava che la democrazia fosse una forma di Stato fallimentare. Il motivo era quello dell’ignoranza del popolo che espone il governo del bene pubblico alla demagogia di abili furfanti che sanno “predicare bene, ma razzolano malissimo”. Platone, in base al modello organico di società all’epoca dominante, pensava che tutto ciò fosse più o meno inevitabile. Ora, se quest’ultima affermazione riguardante la necessaria incompetenza delle masse si può forse contestare, ciò che però è certo è che una democrazia non può reggersi sull’ignoranza.

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di Bruno Perazzolo

Idealmente ed anche, in larga misura, storicamente, democrazia moderna e comunità si sono collocate agli antipodi. Il concetto puro di comunità poggia su una visione olistica della società i cui caratteri – l’ordine, la gerarchia (la disuguaglianza), l’appartenenza ad una tradizione (assenza di libertà) e, soprattutto, l’idea che l’umano non la si possa trovare tutto intero nell’individuo – stanno esattamente all’opposto dei valori fondativi della modernità e della democrazia.
Si spiega così come i democratici più consapevoli, di destra come di sinistra, abbiano sempre visto con sospetto i “ritorni di comunità” ….

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di Dario Nicoli

Il soggetto più rappresentativo dello strano tempo che stiamo vivendo è indubbiamente il “tipo individuale”, un’espressione che richiede però di essere approfondita per evitare di cadere in un grave equivoco di fondo.
Nel passato, infatti, si definiva “individuo” un soggetto dotato di una propria personalità, magari un po’ eccentrico. Era considerato tale il dandy – si pensi a Oscar Wilde – che attribuiva grande importanza all’eleganza ed ostentava fastidio per il modo di vita borghese; ………

L’individuo che affolla le attuali caotiche società del benessere è però molto diverso da quello descritto, anche se in cuor suo ritiene di continuare quelle antiche tradizioni.Continua

di Bruno Perazzolo

Io penso che chi ha ruoli di responsabilità politica debba parlare chiaramente e, soprattutto, debba parlare senza mai tralasciare le questioni fondamentali. In breve credo che si debbano evitare l’ambiguità – cioè affermazioni che potrebbero dire sia una cosa sia il suo contrario – e la propaganda – cioè mostrare la parte di realtà che più ci piace anche se si tratta di una parte per nulla rappresentativa del fenomeno più grande di cui si sta discutendo.

Premetto che, non essendo presente al Meeting, dell’intervento ho solo letto su alcuni giornali e consultato qualche video che riportava solo frammenti del discorso del Ministro. Aggiungo che ho anche apprezzato le espressioni di stima e amicizia rivolte da Lollobrigida al popolo americano. Cosa, allora, non mi è piaciuto nelle esternazioni del Ministro?Continua

di Gabriella Morello

Anch’io ho trovato molto interessante l’articolo “The virtue of discretion: When the rules break down, you must judge what to do on your own. Discretion is necessary for navigating the muddle of life” di Lorraine Daston, oltre che per la distinzione tra regole pesanti e regole leggere di cui tratta il contributo di Bruno Perazzolo, soprattutto per l’importanza che l’esempio, l’eccezione e l’esperienza hanno per la “longevità” delle stesse regole pesanti, ovvero di quelle regole che consideriamo fondamentali per la nostra esistenza sia individuale sia collettiva.

“But then they go on to fatten that precept with examples, exceptions and appeals to experience (call them the three exes)”. Traduco: “ma poi vanno ad ingrassare quel precetto con esempi, eccezioni e appelli all’esperienza (chiamateli le tre e)”, significa innanzitutto, per come la vedo io, che ogni regola non può essere intesa come un mandato universale e astratto da applicare meccanicamente. Per essere davvero efficace deve poter fare da supporto alla comprensione e alla regolazione di una situazione concreta.Continua

di Bruno Perazzolo

Paghiamo le tasse allo Stato per avere beni e servizi pubblici, paghiamo un prezzo al mercato per avere beni e servizi privati, ma all’amico, al cittadino volontario basta un sorriso e un grazie per ripagarli del dono che abbiamo ricevuto. Ecco, sin qui, sino ad oggi abbiamo forse sottovalutato questa terza gamba che sostiene la persona e, quindi, la convivenza democratica. Lo Stato, il mercato erano necessari, ma spesso si è pensato che del dono se ne potesse anche fare a meno. Ma oggi non è più così.
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di Dario Nicoli

La comunità è la dimensione nella quale l’individuo si fa persona e il paese / borgo è il «luogo in cui donare, paradossalmente, ti fa sentire più ricco e più vivo». In questo articolo richiamo ciò che ci hanno donato le associazioni di Biandronno nell’incontro del 19 aprile scorso.Continua

di Dario Nicoli

Mi sono sempre chiesto cosa sarebbe accaduto se Konrad Lorenz avesse dato una diversa conclusione al suo famoso racconto E l’uomo incontrò il cane. Nel testo, i due cani, uno dietro la recinzione della casa dei suoi padroni e l’altro accompagnando Lorenz lungo il sentiero che scende verso lo stagno, abbaiano ferocemente l’uno contro l’altro, fino a quando non raggiungono il confine della proprietà. Ma un bel giorno si trovano improvvisamente faccia a faccia in quanto, a causa di lavori, manca parte della recinzione: in un primo tempo rimangono ammutoliti senza sapere cosa fare, poi tornano entrambi sui loro passi e riprendono la cagnara abituale dietro la rete rassicurante …………………….
È una conclusione che si adatta molto bene a quel teatro pubblico che si rappresenta preferibilmente sui giornali e sui social italiani, dove due gruppi politici continuano a rappresentare la stessa scena, ma con sempre meno forza, meno convinzione e naturalmente meno pubblico, impegnandosi però con la medesima eroica e stolida perseveranza dei bei tempi ormai trascorsi. È la famosa diatriba pro/anti fascismo che si riaccende ogni volta che uno dei due schieramenti inizia il gioco, provocando la prevista reazione dell’altro, e così via fino alla consunzione del pretesto ed in attesa del prossimo.
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