di Dario Nicoli

La comunità è la dimensione nella quale l’individuo si fa persona e il paese / borgo è il «luogo in cui donare, paradossalmente, ti fa sentire più ricco e più vivo». In questo articolo richiamo ciò che ci hanno donato le associazioni di Biandronno nell’incontro del 19 aprile scorso.Continua

di Riccardo Papini

La natura dell’uomo ha sempre affascinato numerosi studiosi nei secoli e ancora oggi non si è arrivati ad una risposta per fortuna, altrimenti nessuno avrebbe più lo stimolo ad approfondire questo tema.

L’articolo ha lo scopo di far riflettere sul nostro modo di far politica che vuole mettere in risalto la praticità del nostro modo di essere. E qui ora, giunti a questo punto, è interessante toccare il tema principale dell’articolo: essenza o apparenza? Per essenza intendiamo l’Individuo compresosi Uomo, mentre per apparenza intendiamo l’Uomo corrotto in Individuo Appare a prima vista sibilante e criptica questa definizione, ma intrinsecamente nasconde molto più significato di quello che si crede. Innanzitutto definiamo Individuo la persona tipicamente legata al mondo moderno, allo stile di vita consumistico e al materialismo peggiore che si può pensare, mentre con Uomo intendiamo l’animale sociale aristotelico, ovvero colui che interiormente sa già che prima di lui esiste un vago concetto che possiamo riassumere in Stato o anche Bene Comune. Ebbene, in linea di massima esistono varie interpretazioni al riguardo ed esse dipendono dalla concezione che si ha della Storia: se la consideriamo in ottica illuminista e positivista come un progresso tecnico, giuridico e scientifico allora vedremo come necessario lo sviluppo della civiltà e delle persone facenti parte verso un maggior benessere di queste ultime e come fine il raggiungimento della Felicità individuale. Ma cos’è la Felicità?
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Come stabilito nell’incontro di marzo ’23, PensarBene, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, inizia, con l’intervista alle associazioni presenti nel Comune di Biandronno (3200 abitanti circa, in provincia di Varese), un percorso di ricerca che si articolerà in tre parti alternate da altrettanti momenti di riflessione sul rapporto tra libertà individuali eContinua

di Bruno Perazzolo

In realtà i film sono due. Il primo, “Come un gatto in tangenziale”, racconta di un abisso di incomprensione e di lontananza, anche fisica, tra “élite” e “popolo”. Un’élite, quella descritta nel film, piena di “buone intenzioni” non sempre sincere, che vuole “risanare le periferie” senza conoscerle. Un popolo ridotto a un aggregato deculturato formato da singoli arrabbiati tutti intenti ad affermare quel poco che resta di se stessi. La seconda pellicola, “Come un gatto in tangenziale:  ritorno a Coccia di Morto”, è un sequel della prima. E’ più costruttiva e, tra una pseudo-disgrazia, un imprevisto e una coincidenza, mostra una “luce in fondo al tunnel”.Continua

di Bruno Perazzolo

Il seggio breve è stato realizzato sia allo scopo di introdurre l’incontro di PensarBene del 31 marzo ’23, sia, soprattutto, al fine di supportare adeguatamente l’approfondimento sul tema del rapporto tra libertà e comunità cui la nostra Associazione, dedicherà ancora diversi mesi.

Poichè la parola libertà possiede diversi significati, un dialogo costruttivo non può non partire, pena l’incomprensione reciproca, da un chiarimento riguardo all’uso del termine

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di Bruno Perazzolo

Richard Sennett, nel suo libro “l’uomo flessibile”, sostiene che il “capitalismo multinazionale”, negli ultimi 40 anni circa, ha cambiato pelle. Le nuove élite non ambiscono più al controllo gerarchico della società, non dettano più procedure, non mirano ad imporre stili di vita. Esigono, invece, che siano gli altri, le singole persone, a trovare il modo di adattarsi ai loro continui cambiamenti, ad un potere che si fa sempre più invasivo e, nel medesimo tempo, meno trasparente e meno palpabile. Viene da qui, secondo Sennett, il nuovo vangelo della flessibilità, della mobilità, dei legami deboli, del cogliere l’opportunità vivendo nel breve periodo.  
“Tutto in un giorno” è un film “mediano”, tra Ken Loach e i fratelli Dardenne. Dal primo prende la crudezza del racconto mentre dai secondi assume il miracolo di flebili segni di speranza. Sullo sfondo il dramma delle famiglie sfrattate che, nella “civile” Spagna (ma nel nostro paese siamo pressappoco sugli stessi numeri), come si evince dai titoli di coda, sono circa 100 – 140 al giorno.

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di Dario Nicoli

Il Messaggero del 3 marzo ha riportato una notizia di quelle che risollevano l’animo e riconciliano con l’umanità.

Gli studenti della quinta D dello Scientifico Gobetti di Torino, che hanno sostenuto l’esame di maturità nel 1980 erano rimasti costantemente in contatto con il loro insegnante di filosofia Umberto Gastaldi …Continua

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A partire dall’ipotesi illustrata nelle poche righe che seguono, l’Associazione Culturale “PensarBene” inizia, da oggi, un percorso di ricerca e approfondimento utilizzando il metodo dell’intervista aperta e della riflessione sulla raccolta di casi. Un ringraziamento anticipato a tutti coloro che, convinti dell’importanze di questi temi, vorranno fornire sostegno umano e supporto materiale dedicandoci parte del loro tempo, luoghi di incontro ecc..

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La nostra epoca si caratterizza per l’elevata mobilità delle persone, i continui cambiamenti, soprattutto dovuti all’innovazione tecnologica. Questa condizione “materiale”, principalmente negli ultimi decenni, si è combinata con una cultura fortemente incentrata sugli interessi e sulle libertà individuali che, a sua volta, ha reso ancora più precari i rapporti umani nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nei rapporti amicali e di vicinato. Per tutto questo è stato pagato un prezzo molto alto sintetizzabile in poche parole: la crescente solitudine. Solitudine e sofferenza delle persone che, in primo luogo, discendono dal fatto che l’uomo è, per sua natura, un essere sociale: non è fatto per stare da solo.

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di Bruno Perazzolo

Nel 1887 Ferdinand Tonnies scriveva “Comunità e Società” tratteggiandone le caratteristiche più importanti. Il film rappresenta una comunità in disfacimento senza che si possa trovare alcun colpevole. Alla fine la sospensione di ogni possibile giudizio sui personaggi che “provocano la crisi” appare come la scelta più equa. Due amici prendono strade diverse di fronte al destino che accomuna tutti gli esseri umani: quello della morte.Continua