di Bruno Perazzolo

Halim è uno degli ultimi Maleem, maestri sarti. Mina, sua moglie, insieme al marito Halim, manda orgogliosamente avanti un negozio di alto artigianato. Un’attività che – se non fosse per la miracolosa comparsa in scena del giovane apprendista Youssef, nel contesto di una cultura che lascia intravvedere qua e là brandelli di modernità – pareva avere ben poche speranze di sopravvivenza. La bottega è il luogo dove un’antica arte tradizionale, quella della fabbricazione di caftani, si tramanda di generazione in generazione nell’ottica della bellezza e della perfezione cercando di concedere il meno possibile ai capricci del consumatore. Oltre la serranda del negozio, che si apre e si chiude, un’altra scena domina il film: quella dell’abitazione dei due coniugi. Uno spazio privato che presto sarà occupato anche dalla figura di Youssef e dove la malattia di Mina scandisce tempo ed eventi componendo, alla fine, un grande, sintetico quadro di sublime umanità.

Ferdinand Tönnies, padre fondatore della sociologia tedesca, sintetizzava così la principale differenza tra comunità e società moderna: mentre nella prima gli uomini restano legati malgrado le separazioni, nella seconda restano separati malgrado ogni legame. Anche un vecchio proverbio dialettale lombardo riassume bene la situazione comunitaria tradizionale nella quale è calata la storia sviluppata nella pellicola: “Tutt i cà hinn fai da sass, e tütt gh’hann i sò frecàss” (tutte le case sono fatte di sassi e tutte hanno le loro tempeste). Mina è la roccia che tiene saldamente insieme la famiglia e persino i due uomini, Halim e Youssef, tramite una comprensione e un giudizio che, unendo rigore e tolleranza, andando oltre la cortina degli “umane debolezze”, sa cogliere in sè stessa e negli altri, la vera purezza d’animo e di cuore.

Regia di Maryam Touzani, genere drammatico, Marocco, 2022, durata 122 minuti, il film, che si avvale dell’ottima interpretazione di  Lubna Azabal (Mina), Saleh Bakri (Halim) e Ayoub Messioui (Yuossef), è appena uscito nelle sale cinematografiche.

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