Dario Nicoli

In un recente articolo sul Journal du dimanche la filosofa francese Chantal Delsol afferma una verità indiscutibile: la società dell’individualismo non è comparsa all’improvviso da un retaggio patriarcale, ma è avvenuta come diffusione di una prerogativa esclusivamente maschile: l’uomo pensava a se stesso (ma anche alla vita sociale e politica) mentre la donna si occupava dei familiari. La novità consiste quindi nell’estensione dell’individualismo alle donne, convinte che “essere egoisti come un uomo deve essere bello: perché noi non possiamo?”. La nostra è quindi una società dell’individualismo reso democratico.
Si è diffusa la famiglia monoparentale con mamme che si occupano da sole dei propri figli, ma senza padre, di cui magari si sta prendendo cura un’altra donna. Ma non si è neppure realizzata l’estinzione della famiglia, secondo le previsioni degli anni in cui stava accadendo la rivoluzione dei costumi. Si è manifestata piuttosto una grande variabilità di “famiglie”: tra conviventi, con varie combinazioni di generi, tra divorziati, allargate, sposate…
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di Bruno Perazzolo

Halim è uno degli ultimi Maleem, maestri sarti. Mina, sua moglie, insieme al marito Halim, manda orgogliosamente avanti un negozio di alto artigianato. Un’attività che – se non fosse per la miracolosa comparsa in scena del giovane apprendista Youssef, nel contesto di una cultura che lascia intravvedere qua e là brandelli di modernità – pareva avere ben poche speranze di sopravvivenza. La bottega è il luogo dove un’antica arte tradizionale, quella della fabbricazione di caftani, si tramanda di generazione in generazione nell’ottica della bellezza e della perfezione cercando di concedere il meno possibile ai capricci del consumatore. Oltre la serranda del negozio, che si apre e si chiude, un’altra scena domina il filmContinua

di Bruno Perazzolo

Povertà e nobiltà possono convivere se prevalgono l’essenziale, l’umiltà, la cura e il legame con ciò che ci sostiene. Youtie è un contadino povero tra i poveri, Guiying una donna con un forte handicap fisico e anche per questo, oltre all’estrema povertà, viene maltrattata dai suoi. Le due famiglie non sanno che farsene di questi due “scarti”, di queste icone della perfetta solitudine, e ne combinano il matrimonio. Inizia da qui una storia fatta di gentilezza, duro lavoro, caparbietà e sostegno reciproco che porterà la coppia ad una vita dignitosa e, probabilmente, anche felice. Un cammino comune di autentica emancipazione umana che verrà interrotto solo da un epilogo tragico volto a far uscire la pellicola dalla favola per ricondurla alla “spietata realtà”

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di Bruno Perazzolo, Lorella Poletti, Dario Cazzolaro

Regia di Aleem Khan. Genere Drammatico – Gran Bretagna, 2020, durata 89 minuti. Opera di notevolissimo spessore, racconta una storia di vita che viene riportata sullo schermo con straordinario equilibrio …… Mary, il personaggio principale, scopre la doppia vita del marito, Ahmed, immediatamente dopo la sua morte …Continua