PensarBene: Testo redazionale

Fare davvero i conti con l’eredità del consumismo, richiede di riconsiderare il tipo di libertà di cui ha potuto beneficiare il cittadino della società del benessere, e scoprire che, in buona parte, si tratta di una libertà “tossica”, e che è venuto il tempo di chiederci se non vi sia una prospettiva più umana dell’essere liberi.

L’individuo che conosciamo – e di cui ognuno di noi porta i tratti – avverte con grande intensità l’esigenza di distinguersi dalla massa e di essere riconosciuto, se non apprezzato, dagli altri per questa sua unicità. Ma finisce per assumere comportamenti che contraddicono questo suo giusto desiderio, in quanto il progressivo sgretolamento dei modi di vita tradizionali ha sottratto alle persone, ed in particolare ai giovani, l’ancoraggio di senso che consente al proprio io di abitare il proprio tempo riconoscendosi parte di un tutto.Continua

“Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole”: Pier Paolo Pasolini

di Bruno Perazzolo

Al termine di una cena tra un potente banchiere e il suo più intimo amico, la conversazione langue. Per ravvivarla l’amico abbozza un argomento a caso: “Glielo giuro, giorni fa qualcuno mi ha detto che lei, una volta, era anarchico”. Inizia da qui una conversazione thriller – di fatto un monologo simile ad una dimostrazione matematica – che tiene il lettore incollato al testo. Il banchiere, oltre a confermare di essere stato anarchico, sostiene di esserlo ancora e che, proprio in forza della sua fede anarchica, è diventato un banchiere. A differenza dei suoi vecchi compagni mentecatti, rimasti a fare attentati, il banchiere confessa all’amico, sempre più confuso e sbigottito, di ritenersi anarchico non solo in teoria, ma anche in pratica proprio in virtù della sua professione speculativo – finanziaria.Continua

venerdì, 21 dicembre, a partire dalle ore 17.30, sino alle 19.00 nel canale Telegram di PensarBene (vedi di seguito: “per partecipare agli incontri con Telegram”)

La libertà è la “pietra angolare” su cui poggia l’edificio della democrazia. La libertà, come in genere ogni altra parola, è però un termine che può assumere diversi significati. Dall’utilizzo diverso che le persone ne fanno nascono un mare di problemi. Dal momento che il tentativo di arrivare a formulare una definizione univoca sarebbe praticamente impossibile (tanto diverse sono, tra loro, le idee di libertà) e, soprattutto, dannoso, in quanto cancellerebbe pressochè l’intera storia  dell’Occidente, per intenderci meglio non resta che approfondirne i diversi significati e le relative implicazioni. Si tratta, evidentemente, di un’impresa ciclopica, cui, umilmente, la nostra associazione intende dare solo un piccolo contributo avviando un confronto che, speriamo, possa almeno evidenziare la complessità e l’urgenza di un tema cruciale per la nostra civiltà.

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di Bruno Perazzolo

Il teatro nel cinema, il racconto nel racconto, una tecnica sempre più diffusa quasi che realtà e “finzione” stessero per confondersi sempre di più ….. Lo sfondo è quello degli anni ’80. Alcuni giovani vengono selezionati per una scuola di teatro prestigiosa, mentre altri, la maggior parte, egualmente appassionati e motivati, devono subire lo smacco dell’esclusione dalla corsa per il successo. La pellicola prosegue con il racconto del gruppo dei “fortunati”….. Siamo dunque di fronte ad un’élite energica la cui disciplina professionale fa tuttavia a pugni con una vita “dissipatoria”, stile bohème, di cui s’è perso tutto l’anticonformismo essendo che, negli anni ’80, la trasgressione si era già massificata, diventando la nuova regola di vita interclassista.

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di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

A chi gli chiede “cosa fa per far parlare i sospettati”, Maigret risponde “li ascolto” e aggiunge “il mio compito è scoprire la verità” e ….. sulla strada che porta alla verità capita spesso che un particolare infimo mandi gambe all’aria ipotetiche ricostruzioni dei fatti, tanto complesse e faticosamente realizzate quanto, alla fine, risultate false.

Dal capolavoro di Georges Simenon – da cui è tratta la pellicola – si può cogliere la necessità del rapporto tra verità e libertà e si può anche intuire una critica implicita alla visione postmodernista secondo la quale la verità non esiste e il mondo è tutta un’illusione …..
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di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Un amico “esperto” mi ha “folgorato” con questa frase: “le dittature pianificano azioni finalizzate a annientare la speranza nelle persone”. Nel Film, Red (Morgan Freeman), condannato all’ergastolo per un omicidio compiuto in giovane età, sostiene che i carcerati, dopo aver passato molti anni in prigione, si “istituzionalizzano”. In altre parole non possono più fare a meno del carcere. Come si può riscontrare nel “repertorio online delle frasi celebri sulla speranza”, la stessa sembra essere come un coltello a doppio taglio: da un lato fonte di possibile frustrazione e sofferenza sino al punto da essere vilipesa, la speranza diventa, d’altro canto, ciò che tiene vivi e aperti ad una possibile emancipazione malgrado ogni avversità ed oltre ogni degrado. 
Tratto dal racconto di Stephen King, regia di Frank Darabont, con Tim Robbins, Morgan Freeman, Bob Gunton, William Sadler, Clancy Brown, Gil Bellows; genere Drammatico, USA 1994, durata 139 minuti, il film si può vedere su Netflix e altre piattaforme: Chili, Google Play ecc..
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di Bruno Perazzolo

Film epocale, quindi, intramontabile! Dimostra, posto che ce ne fosse ancora bisogno, che l’arte dispone di una capacità di sintesi del reale superiore al pensiero razionale. Gli anni ’60 hanno rappresentato, nel bene o nel male, una svolta profonda in tutto l’occidente democratico. Per questa ragione meriterebbero un approfondimento ulteriore che, ad oltre mezzo secolo di distanza, potrebbe anche risultare meno fazioso è più gravido di insegnamenti di assoluta attualità. Nel nostro paese, gli anni ’60, hanno poi assunto una declinazione specifica: più che altrove, studenti e operai hanno cercato l’unità nel segno dell’opposizione allo “sfruttamento capitalistico”. Il grande merito “storico e filosofico” del film è stato ed è quello di aver reso manifesta la “spaccatura insanabile” che si nascondeva sotto la superficie di un’apparente unità …. Continua

di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Nello sguardo amaro e pensoso della famiglia Solé di fronte al “progresso che avanza sui campi agricoli”, si può ritrovare tutto ……….. e ci capita di notare sempre più spesso come una singola opera d’arte possa contenere intere biblioteche di saggi e manuali raziocinanti. ……….. Regia di Carla Simón, con Jordi Pujol Dolcet, Anna Otin, Xènia Roset, Albert Bosch, Ainet Jounou, genere drammatico, Spagna – Italia, 2022, durata 120 minuti, la pellicola racconta, con grande perizia cinematografica, il dramma di una famiglia catalana costretta a lasciare la terra e il proprio libero e onesto lavoro di piccoli coltivatori a causa dell’imporsi di un’élite locale irriconoscente, della grande distribuzione e della globalizzazione.

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di Bruno Perazzolo e Dario Nicoli

Regia di Joe Wright, con Gary Oldman, genere drammatico-storico, Gran Bretagna 2017, durata 114 minuti. In questo angosciante frangente di guerra europea, consigliamo vivamente la visione di questo film per il paragone che consente di fare tra il momento in cui l’Inghilterra era minacciata dai bombardamenti della Germania nazista e la tragedia dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Non vogliamo però sostenere che Putin sia un nuovo Hitler perché, tra i due, vi sono differenze radicali sul piano delle motivazioni e dell’azione militare e politica. L’argomento che vogliamo affrontare è piuttosto il tema che il regista ha saputo trattare in maniera magistrale ovvero la metafora che, come ogni altra opera di grande valore simbolico, il film sottende. Qual è il rapporto tra l’identità di un popolo e le sfide che esso può affrontare?
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di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Regia di Sydney Sibilia, Italia, 2020. Tratto da una storia vera che rappresenta un’”icona” del ’68 italiano nella sua versione più universale: quella giovanile e libertaria. Un film che consigliamo vivamente, lo si può vedere in streaming su Netflix. A tratti comico, al limite del grottesco, illustra bene un momento cruciale della storia del costume delle democrazie occidentali in generale e di quella del nostro paese in particolare, nella seconda metà del ‘900. Continua