Referendum: dispiaceri, domande e provocazioni di un federalista convinto: perchè non premiare i cittadini responsabili abolendo il quorum?
Bruno Perazzolo
Se si esclude quando, in giovane età (anni ’70), settimanalmente scendevo in piazza inneggiando i peggiori dittatori (Giuseppe Stalin, Mao Zedong, Pol Pot ecc.), e poi, a squarciagola, “Vietato Vietare”; quando confondevo la “genuina semplicità”, di cui andavo fiero, con la “bovina ignoranza”; se si esclude questo triste periodo della mia vita, sono sempre stato, un fedele seguace degli artt. 5 e 6 della nostra Costituzione. In altre parole, sono sempre stato un autonomista con forti simpatie per le idee federaliste, la costruzione dal basso, dal territorio, la diffusione del “potere tra tutto il popolo” ecc. ecc.. Ed è sempre da convinto federalista che, anche di fronte ai quesiti referendari per me meno convincenti, mi sono sempre posto la seguente domanda: “può un autonomista convinto disertare le urne, magari sostenendo che, tanto, è solo un inutile spreco di tempo e di danaro pubblico?” Invariabilmente la risposta era negativa e, di conseguenza, il mio voto, sin qui, non è mai venuto meno. Però, al pari del voto, non sono mai neppure venute meno, sempre a prescindere dalle specifiche questioni referendarie, alcune dolorose perplessità e qualche domanda che ora, in maniera un po’ provocatoria, vorrei esplicitare in questo articolo .
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