In continuità con i temi sin qui sviluppati, riguardanti “le sfide della democrazia” e il rapporto tra “comunità e libertà”, PensarBene, lo scorso incontro del 17 maggio, ha messo al centro del proprio confronto la nozione di giustizia, tratta dal libro di Michael Sandel “Giustizia, il nostro bene comune”. Nel prossimo incontro del 19, affronteremo il primo dei tre capitoli in cui abbiamo suddiviso questo argomento, trattando della principale corrente etico – morale che, a tutt’oggi, esercita una presa preponderante e maggiormente diffusa in Occidente: quella dell’Utilitarismo.Continua

La redazione di PensarBene

Con questo, ed altri due video – podcast che seguiranno, come richiesto da molti nostri soci e lettori, la nostra Associazione Culturale intende fornire un ulteriore strumento per avvicinare, chi fosse interessato, all’approfondimento di un filosofo: Michael Sandel, classe 1953. Continua

Dall’intervista a Family Way, all’Assessore Annamaria Tosatto, del Comune di Noale (VE), e al Sindaco del Comune di Mansuè (TV), Leonio Milan, alcune conferme sulla validità di alcune nostre (di PensarBene) ipotesi di lavoro.

di Bruno Perazzolo

Ragionando con amici e “meno amici”, spesso mi capita di imbattermi in un’idea tanto diffusa quanto infondata: l’idea che l’altruismo, il rispetto che dobbiamo alle persone e ai beni comuni, gli stessi beni comuni siano sempre lì, in una certa qualità e quantità data, pronti ad entrare in gioco non appena noi, la società o quant’altri lo desideriamo. Insomma, la pratica delle virtù civiche sarebbe una scelta come un’altra, un’opzione sempre disponibile, basta che lo vogliamo. Ebbene, dopo l’intervista di Family Way, se c’è una cosa che mi è sempre più chiara, è che le cose non stanno affatto così. Cerco, ora, di spiegarne il motivo.Continua

Nell’estate del 2004, sul golfo del Messico, si abbatté la furia dell’uragano Charley sconvolgendo l’intero territorio della Florida fino all’oceano Atlantico. Oltre a causare 22 vittime e danni per 11 miliardi di dollari, il ciclone si lasciò dietro una polemica sulla maggiorazione speculativa dei prezzi ……. il taglio di alcuni alberi passo da 2000 a 23.000 $, una confezione di ghiaccio da 2 a 10 $. Ciò, proprio quando la gente, che aveva perso tutto, non disponeva di frigoriferi ecc.“ (Sandel, Giustizia, 2009)

In continuità con i temi sin qui trattati, riguardanti “le sfide della democrazia” e il rapporto tra “comunità e libertà”, PensarBene mette ora il tema della giustizia al centro del proprio percorso culturale. Un confronto che, come di consuetudine, vuole essere aperto a tutti coloro che desiderano non solo “dire la propria”, ma, anche, prendendosi tutto il tempo necessario, dialogare ed approfondire un argomento complesso, ma non impossibile se affrontato in amicizia e con spirito costruttivo.
Continua

“Ciò che il denaro non può comprare”

di Bruno Perazzolo

Allo scopo di introdurre coloro che avranno il piacere di condividere con noi l’approfondimento del tema della Giustizia a partire dall’opera di Michael Sandel, ho pensato possa essere utile l’ascolto di questo video intitolato “Ciò che il denaro non può comprare”. Il motivo della scelta è chiaro: i contenuti del documento si pongono in perfetta continuità con il lavoro di ricerca che la nostra associazione sta realizzando praticamente dal momento in cui si è costituita (al riguardo si vedano le note a piè di pagina), mettendo al centro del nostro “confronto”, prima il tema delle “sfide della democrazia” e, successivamente, quello del “rapporto tra la libertà e la comunità”. Provo, ora, a giustificare questa mia affermazione.
La prima parte della conferenza mette in evidenza la progressiva “mercificazione di tutto”, sino al punto che, secondo  Sandel, da circa 30 anni, siamo passati da un’”economia di mercato” ad una “società di mercato”. Naturalmente non si tratta di una novità assoluta. Autori classici quali Ferdinand Tönnies e Karl Marx, ad esempio, avevano ampiamente argomentato e previsto anzitempo questo fenomeno. Ora, però, esso si dispiega sotto i nostri occhi passando, per così dire, “dall’idea alla materia” in maniera quasi provocatoria. Di questi “casi provocatori”, il video è ricolmo anche perché è nello stile di Sandel fare ampio ricorso all’esempio nell’illustrazione dei concetti che intende sostenere o confutare.
Continua