di Bruno Perazzolo

Alcuni fatti: i movimenti che approdano alla Cancel Culture sostengono, di norma, il multiculturalismo e il valore delle differenze, in genere tratti fondamentali dei progressisti e della sinistra. Vengono però, malgrado il loro profilo culturale formalmente aperto, spesso additati come bigotti e intolleranti. Per contro, coloro che si oppongono, accusando gli epigoni della Cancel Culture di intolleranza e bigottismo, manifestano spesso simpatie per sistemi politici illiberali e autoritari. Al riguardo l’ultimo, eclatante episodio, al limite del grottesco, è stato quello della “scesa in campo” di Putin contro Cancel Culture a sostegno della “libera manifestazione del pensiero” dell’autrice di Harry Potter, J.K. Rowling.
Come spiegare questi fenomeni che i filosofi, penso, ricondurrebbero al termine “aporia”, ovvero a un’evidente difficoltà del pensiero?Continua

di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Un film che, a tutta prima, può sembrare scontato. Il classico incontro tra “primitivi animisti – buddhisti”, e un “civilizzato” che poi passa dalla loro parte: dalla parte dei “dimenticati dalla storia”. Un racconto, simil “Balla con i lupi”, già visto tante volte. Ma allora come spiegare l’emozione e il rinnovato apprezzamento dello spettatore medio per un tale déjà-vu? Certo la regia è ottima, la fotografia e i paesaggi Himalayani del Bhutan sono affascinanti, ma tutto ciò non basta a giustificare un giudizio positivo che resterebbe comunque troppo elevato. Per colmare la differenza credo possano venirci in soccorso una somma di paradossi assolutamente plausibili e, nel contesto in questione, affatto originali. In primis la conversione di un maestro (che forse, nella sua vita precedente, era uno Yak, l’animale totemico del villaggio) che, chiamato ad insegnare, apprende (come dovrebbe pressappoco accadere in ogni autentico rapporto docente / discente)  molto più dei suoi allievi. In secondo luogo la dialettica del “Salvatore – Salvato”.
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di Sabrina Mannino

La meraviglia è un emozione intensa. Tutti siamo in grado di provare meraviglia ed è probabile sia per cose differenti …….. La prima fase di fascinazione ci sprona alla conoscenza del fenomeno che ci si presenta davanti. Ci affacciamo ad un mondo sconosciutoContinua

di Daniela Mario

Per me la meraviglia ha a che fare con la “curiosità”: se siamo curiosi andiamo alla ricerca di cose nuove, di allargare i nostri orizzonti, ed è così che spesso ci si imbatte in qualcosa di “meraviglioso”; quello stato che si prova di fronte a qualcosa di inaspettato, ma che siamo pronti a ricevere. É questa possibilità d’incontro (l’inaspettato desiderato) che genera secondo me ammirazione, stupore, incanto, ma anche soggezione, smarrimento di fronte a qualcosa più grande di noi, ma verso la quale ci sentiamo attratti, affascinati, forse perché contiene tratti di “mistero”.
E’ qui che la meraviglia abbraccia il mistero, che ci spinge verso la continua ricerca, non tanto di risposte, ma delle domande più consone rispetto al punto in cui siamo.Continua

di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Regia di Pupi Avati, con Carlo Delle Piane. Genere Commedia – Italia, 1983, durata 87 minuti. Il film, che può essere visto al seguente indirizzo https://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/media/Club—Una-gita-scolastica-74923061-3eb7-4b69-9ec4-79a1c6281b68.html ha vinto 5 Nastri d’Argento ed è stato premiato al festival di Venezia. La Terza G 1914 del Liceo Galvani, la migliore della scuola in quell’anno, ottiene come premio una gita scolastica.Continua

di Cristina Casella

Nelle mie riflessioni sulla “meraviglia” vorrei partire da una domanda che è stata posta durante l’introduzione all’incontro: da dove nasce la meraviglia e come la riconosciamo?
Ho sempre associato il termine a qualcosa di bello e positivo e se dovessi rintracciare questo stato d’animo negli avvenimenti della mia vita, sicuramente andrei a quando da bambina, scoprivo per la prima volta che Babbo Natale con la sua slitta, aveva superato ogni sorta di barriera architettonica ed era riuscito ad arrivare in casa Continua

di Natanail Danailov

Durante il nostro ultimo incontro ci siamo confrontati sul tema della «meraviglia come chiave di accesso al mistero», e ne è venuto fuori un dibattito molto nutrito, pieno di idee e di pensieri interessanti. Parlando di meraviglia e di mistero, il mio pensiero volge al mondo dell’arte (anche se potrei pensare in egual modo alla filosofia, all’astronomia, o ad altri ambiti lontani dal “pensiero comune”), e in particolare all’artista Banksy. Continua

di Rosanna Salghini

a Meraviglia … Dopo il decesso di mio marito, per alcuni mesi preferii non incontrare nessuno, le solite frasi di partecipazione al mio dolore, mi avrebbero fatto perdere la calma e la buona educazione, avrei risposto con sarcasmo e rabbia….e tanto altro di cattivo, il mondo fuori era per me insensibile, indifferente…tutto continuava…Un giorno mi telefonò una persona ……..Continua

dalla Redazione di Pensarebene

Giovedì, 10 febbraio alle ore 21, gli amici di PensarBene si incontreranno per conversare sul tema “La meraviglia come chiave di accesso al mistero”. L’incontro – aperto, informale, condotto a distanza e preceduto e seguito da contributi pubblicati in questo sito – verrà introdotto da uno o due brevi interventi volti a sollecitare la partecipazione dei presenti. Chi fosse interessato potrà ricevere il link della riunione inviando una mail al seguente indirizzo comunita.pensarbene@gmail.com (comunità senza accento).
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di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Testo scritto da Riccardo Pazzaglia e interpretato da Domenico Modugno, è stato reinterpretato dai Negramaro nel 2008, 40 anni dopo. Dunque, circa mezzo secolo è passato tra l’originale e la cover. Una durata che sta a significare l’”UNIVERSALITA’” dell’esperienza da cui l’opera trae ispirazione: quella della MERAVIGLIA.Continua