di Bruno Perazzolo

Il film, ambientato alla fine della seconda guerra mondiale e realizzato in bianco e nero (con esplicito riferimento alla grande tradizione del neorealismo italiano) è costruito intorno ad un’idea che, oltre ad essere bella, è anche, magari per motivi diversi, molto attuale. Delia è una donna che si dedica anima e corpo alla sua famiglia, ma che, ciò malgrado, viene maltrattata dal marito e dal suocero che, a suon di schiaffoni, intendono affermare la loro assoluta autorità patriarcale in un contesto, per l’epoca, già ampiamente patriarcale. Apparentemente rassegnata alla prigione in cui un matrimonio sfortunato l’ha rinchiusa, Delia …. cova nel profondo della sua anima il desiderio di un grande riscatto.

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di Bruno Perazzolo

In Italia, e non solo, la diffusione dell’autolesionismo tra gli adolescenti è impressionante: tra il 17 e il 41 %. Il fenomeno è poi spesso accompagnato dal consumo di droghe e alcool la cui estensione è, probabilmente, anche maggiore. L’articolo di Silvia Grigolin, “i neonati piangono”, ne evidenzia alcuni fattori fondamentali ai quali, credo, sia possibile aggiungerne altri due o tre non meno rilevanti. In premessa, mi sembra importante l’affermazione che il filosofo Galimberti fa all’inizio del video “il disagio giovanile nell’età del narcisismo”: il problema non è psicologico, ma culturale, intendendo, con ciò, che all’origine del fenomeno sta la nostra cultura e solo dopo viene la psicologia.

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di Bruno Perazzolo

Platone, uno dei maggiori filosofi dell’antica Grecia, pensava che la democrazia fosse una forma di Stato fallimentare. Il motivo era quello dell’ignoranza del popolo che espone il governo del bene pubblico alla demagogia di abili furfanti che sanno “predicare bene, ma razzolano malissimo”. Platone, in base al modello organico di società all’epoca dominante, pensava che tutto ciò fosse più o meno inevitabile. Ora, se quest’ultima affermazione riguardante la necessaria incompetenza delle masse si può forse contestare, ciò che però è certo è che una democrazia non può reggersi sull’ignoranza.

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di Gabriella Morello

Il 12 luglio è stato presentato il Rapporto Nazionale Invalsi 2023 presso la Camera dei Deputati a Roma. Una raccolta di 134 pagine di dati  organizzati per raccontare come gli studenti italiani affrontano la comprensione di un testo scritto, l’applicazione di ragionamenti logici-matematici e l’acquisizione della lingua inglese.

Tra tutte le informazioni che si possono ricavare mi ha colpito quanto emerge dai dati ricavati dall’ultimo anno delle scuole superiori rispetto alla comprensione del testo: “considerando il Paese nel suo complesso senza distinzioni in base agli indirizzi di studio, si può affermare che solo poco più della metà delle studentesse e degli studenti raggiunge almeno il livello 3 in Italiano (50,7%), ovvero il livello che rappresenta gli esiti in linea con gli aspetti essenziali previsti dalle Indicazioni nazionali.”

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di Dario Nicoli

Il Messaggero del 3 marzo ha riportato una notizia di quelle che risollevano l’animo e riconciliano con l’umanità.

Gli studenti della quinta D dello Scientifico Gobetti di Torino, che hanno sostenuto l’esame di maturità nel 1980 erano rimasti costantemente in contatto con il loro insegnante di filosofia Umberto Gastaldi …Continua

di Carla Sabatini

Dall’a.s. 2018/19 gli Istituti Professionali per i Servizi Commerciali possono proporre ai propri studenti un percorso di approfondimento sul turismo accessibile e sostenibile.  Grazie a questo nuovo percorso, nato su proposta dell’IPSSCT “Via di Saponara 150” di Roma con il sostegno e la collaborazione della Rete Nazionale degli Istituti Commerciali IPSE COM, è stato possibile innovare l’insegnamento del turismo negli istituti professionali statali.
Ma perché proprio il turismo accessibile e sostenibile?

Molti documenti ufficiali, nazionali e internazionali, attestano l’importanza di questi due aspetti del turismo. Solo per fare qualche esempio, il Codice Mondiale di Etica del Turismo ha l’obiettivo fondamentale di promuovere un turismo responsabile, sostenibile e accessibile a tutti, e il Piano Strategico del Turismo 2017-2022 elaborato dal Mibact identifica tre princìpi trasversali ispiratori delle politiche turistiche nel nostro Paese: sostenibilità, innovazione e accessibilità. Anche l’Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile fa diretto riferimento al turismo negli obiettivi 8, 12 e 14.

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di Dario Nicoli

La necessità impellente di riscoprire e ridare dignità al lavoro manuale per favorire l’occupazione e la crescita dell’Italia: è stato questo il fulcro del seminario “Pensare con le mani” che su iniziativa della senatrice Paola Binetti e con il fattivo coinvolgimento di CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale) e del centro di formazione ELIS, si è svolto il 21 giugno a Roma nella sede di rappresentanza del Senato di Palazzo Giustiniani.
Il seminario “Pensare con le mani” ha affrontato in modo approfondito e concreto i temi della formazione adeguata al lavoro, di quali mestieri sono attuali e richiesti per evitare il protrarsi dell’attuale situazione di mismatch tra le qualifiche professionali richieste dalle aziende, e l’effettiva qualifica di quanti sono attualmente inoccupati, con l’obiettivo di raggiungere un’occupazione piena e qualificata.
Ecco il testo del manifesto che ha visto l’adesione di oltre 90 aziende.Continua

Il libro esplora il ruolo dei meccanismi sensomotori e metaforici nei processi di apprendimento e di insegnamento allo scopo di favorire, non solo negli insegnanti, ma in tutti coloro che si confrontano con il fare educativo, una maggior consapevolezza delle reali condizioni che innescano i processi di rispecchiamento utili alla costruzione della conoscenza. A breve sarà disponibile anche la versione e-book su Amazon.

Introduzione al testo

Che cosa s’intende per “rappresentazioni sensomotorie e metaforiche” e cosa mi ha portato ad occuparmene? L’interesse per il tema nasce dai ragionamenti sviluppati da Vittorio Gallese intorno al costrutto di embodied simulation, conseguente la scoperta dei neuroni specchio, e dagli studi condotti da Lakoff e Johnson, approdati al concetto di metafora cognitiva ..
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di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Un film che, a tutta prima, può sembrare scontato. Il classico incontro tra “primitivi animisti – buddhisti”, e un “civilizzato” che poi passa dalla loro parte: dalla parte dei “dimenticati dalla storia”. Un racconto, simil “Balla con i lupi”, già visto tante volte. Ma allora come spiegare l’emozione e il rinnovato apprezzamento dello spettatore medio per un tale déjà-vu? Certo la regia è ottima, la fotografia e i paesaggi Himalayani del Bhutan sono affascinanti, ma tutto ciò non basta a giustificare un giudizio positivo che resterebbe comunque troppo elevato. Per colmare la differenza credo possano venirci in soccorso una somma di paradossi assolutamente plausibili e, nel contesto in questione, affatto originali. In primis la conversione di un maestro (che forse, nella sua vita precedente, era uno Yak, l’animale totemico del villaggio) che, chiamato ad insegnare, apprende (come dovrebbe pressappoco accadere in ogni autentico rapporto docente / discente)  molto più dei suoi allievi. In secondo luogo la dialettica del “Salvatore – Salvato”.
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