Bruno Perazzolo

Per chi, come me, viene da una formazione che ha avuto nella biologia e nell’ecologia dei sistemi, due fondamentali pilastri, riconoscere nell’uomo il necessario legame con il suo ambiente naturale iscritto nei comportamenti innati e nella sua dimensione affettiva (la sua parte più antica) non è certo un problema. Anzi! Però, è palese che l’uomo non è solo questo. L’intera famiglia dei Sapiens (100.000 – 200.000 anni fa) offre grandi evidenze della presenza, diffusa e ordinaria, di utensili e di rituali religiosi. Fatti, questi, che dimostrano chiaramente, già tra questi ominidi, la presenza della competenza linguistica e, quindi, della produzione culturale: l’altra colonna della nostra umanità.

Ma cosa c’entra tutto questo con il centralismo? A mio parere c’entra, eccome se c’entra! Un paio di domande possono chiarire il punto su cui intendo argomentare. Cosa accade ad una comunità quando viene privata di uno dei suoi fondamentali fattori culturali?
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Dario Nicoli

In questo inizio di nuovo anno scolastico, a differenza dei commentatori concentrati in preferenza sui “problemi della scuola”, vedo negli insegnanti e nei dirigenti che incontro un sentimento promettente, un misto di apprensione e di attesa, unito ad un più vivo desiderio di incontro ed una maggiore chiarezza su come porsi con gli studenti. Anche a causa dei fondi PNRR, essi vengono da un anno di bulimia progettuale e di ubriacatura di corsi di formazione che hanno prodotto una quantità di incombenze indirette, suscitando in loro, nel migliore dei casi, un’acuta nostalgia per l’autentico incontro umano con i propri ragazzi.

Il tempo estivo ha donato loro una finestra di vita più lieve tra affetti, luoghi ed esperienze (si spera) stimolanti e rassicuranti. Senza dover adottare l’approccio tipico delle professioni più “scientifiche”, fatto di diagnosi e di piani di intervento, la condizione della vita lieve ha favorito in loro quel flusso di coscienza spontaneo e fluido fatto di immagini ed emozioni riguardanti studenti e colleghi. In alcuni momenti, questo “non ho più pensato alla scuola” ha donato loro uno stato di grazia, da cui è riemersa la loro passione educativa, la dedizione verso i propri studenti, uno sentimento di compagnia se non proprio di amicizia professionale verso i propri colleghi.

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a cura delle redazione di PensarBene

Con l’auspicio che la diffusione dell’incontro – intervista del 18 maggio scorso possa suscitare, in relazione ai molteplici spunti offerti, ulteriori contributi di riflessione, pubblichiamo il video integrale degli interventi ricordando che l’incontro – intervista si è tenuto presso la sede di Family Way, con la presenza di Silvia Grigolin, Presidente dell’Associazione, Simonetta Vanin, Vicepresidente, le operatrici Stefania Volpato (Noale), Silena Radich (Spinea), Sabina dalla Nora (Monsuè) e Marilena Zanette (Silea), le ex corsiste Maria Cristina Bordin e Marina Coan, la docente Anna Germinario e come genitore Edda, mamma di Letta.
Si sono collegati, a distanza, AnnaMaria Tosatto, Assessore alle Politiche sociali di Noale (VE), e Leonio Milan, sindaco di Mansuè (TV).Continua

Vivere Le Comunità Insieme! Le Case Anni Verdi e Le Case Anni d’Oro

Introduzione al video

 di Silvia Grigolin

I progetti Le Case Anni Verdi ® e Le Case Anni d’Oro ®, promossi dall’Associazione Family Way, prevedono che i bambini e gli anziani, accolti ogni giorno nei vari servizi, ubicati in territori diversi e anche lontani tra loro, possano vivere la comunità e sentire di appartenervi.

L’idea di fondo è che non occorra necessariamente andare lontano per fare grandi scoperte: accanto a noi ci sono mondi che incantano, persone da frequentare, luoghi da valorizzare e preservare perché fanno parte di un Bene Comune, di tutti, che deve poter avere un valore per le generazioni future. Anche questo è Fare Comunità.Continua

di Bruno Perazzolo

Questo saggio breve, salvo qualche piccolo aggiornamento, è stato scritto nel marzo del 2019. Tuttavia, nel confronto tra individualismo, comunitarismo e beni comuni, credo resti, in quanto riflessione incentrata su un caso concreto, attuale e, spero, anche interessante.

Le riflessioni che sottopongo al lettore, sono fortemente legate all’esperienza maturata in un contesto eminentemente locale quale quello del Comune di Biandronno. Poiché, come succede praticamente sempre, il piccolo riflette il grande, al fine di evitare il rischio del provincialismo è necessario ricondurre le proprie ipotesi ad una visione più ampia.

Quello che il bruco chiama “fine del mondo”, il resto del mondo lo chiama farfalla.
(Lao Tzu)

La cura dei beni comuni: il lago di Varese.

In economia un bene comune si dice non escludibile e rivale, a differenza dei beni normalmente acquistati sul mercato che sono escludibili e rivali. Tradotto: mentre i primi sono accessibili a tutti i secondi no. Per il resto sono, entrambi, rivali, cioè, scarsi: se qualcuno li utilizza ne restano di meno per gli altri. Da qui quella che alcuni hanno apostrofato come “la tragedia dei beni comuni”.
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di Dario Nicoli

Molti studenti sono chiamati in queste settimane a scegliere il percorso degli studi superiori, la facoltà universitaria o direttamente un lavoro da svolgere nel tempo prossimo della loro vita. Il Ministero ha emanato una nuova legge sull’orientamento che mette in gioco un grande dispiegamento di attività: 30 ore dedicate ogni anno alla scelta orientativa, uno specialista in ogni scuola oltre ad un corredo di insegnanti tutor, un E-Portfolio su una piattaforma digitale apposita, la richiesta ad ogni studente di produrre un capolavoro in cui concentrare tutte le proprie capacità e competenze e rivelativo del suo intendimento futuro.

Ma tutto questo apparecchiamento riuscirà ad aiutare davvero i nostri giovani ad effettuare una scelta fondata e consapevole, in un tempo tanto diverso dal passato a causa dell’incertezza sulle questioni di fondo?

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di Bruno Perazzolo

Platone, uno dei maggiori filosofi dell’antica Grecia, pensava che la democrazia fosse una forma di Stato fallimentare. Il motivo era quello dell’ignoranza del popolo che espone il governo del bene pubblico alla demagogia di abili furfanti che sanno “predicare bene, ma razzolano malissimo”. Platone, in base al modello organico di società all’epoca dominante, pensava che tutto ciò fosse più o meno inevitabile. Ora, se quest’ultima affermazione riguardante la necessaria incompetenza delle masse si può forse contestare, ciò che però è certo è che una democrazia non può reggersi sull’ignoranza.

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di Gabriella Morello

Il 12 luglio è stato presentato il Rapporto Nazionale Invalsi 2023 presso la Camera dei Deputati a Roma. Una raccolta di 134 pagine di dati  organizzati per raccontare come gli studenti italiani affrontano la comprensione di un testo scritto, l’applicazione di ragionamenti logici-matematici e l’acquisizione della lingua inglese.

Tra tutte le informazioni che si possono ricavare mi ha colpito quanto emerge dai dati ricavati dall’ultimo anno delle scuole superiori rispetto alla comprensione del testo: “considerando il Paese nel suo complesso senza distinzioni in base agli indirizzi di studio, si può affermare che solo poco più della metà delle studentesse e degli studenti raggiunge almeno il livello 3 in Italiano (50,7%), ovvero il livello che rappresenta gli esiti in linea con gli aspetti essenziali previsti dalle Indicazioni nazionali.”

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di Dario Nicoli

Il Messaggero del 3 marzo ha riportato una notizia di quelle che risollevano l’animo e riconciliano con l’umanità.

Gli studenti della quinta D dello Scientifico Gobetti di Torino, che hanno sostenuto l’esame di maturità nel 1980 erano rimasti costantemente in contatto con il loro insegnante di filosofia Umberto Gastaldi …Continua

di Carla Sabatini

Dall’a.s. 2018/19 gli Istituti Professionali per i Servizi Commerciali possono proporre ai propri studenti un percorso di approfondimento sul turismo accessibile e sostenibile.  Grazie a questo nuovo percorso, nato su proposta dell’IPSSCT “Via di Saponara 150” di Roma con il sostegno e la collaborazione della Rete Nazionale degli Istituti Commerciali IPSE COM, è stato possibile innovare l’insegnamento del turismo negli istituti professionali statali.
Ma perché proprio il turismo accessibile e sostenibile?

Molti documenti ufficiali, nazionali e internazionali, attestano l’importanza di questi due aspetti del turismo. Solo per fare qualche esempio, il Codice Mondiale di Etica del Turismo ha l’obiettivo fondamentale di promuovere un turismo responsabile, sostenibile e accessibile a tutti, e il Piano Strategico del Turismo 2017-2022 elaborato dal Mibact identifica tre princìpi trasversali ispiratori delle politiche turistiche nel nostro Paese: sostenibilità, innovazione e accessibilità. Anche l’Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile fa diretto riferimento al turismo negli obiettivi 8, 12 e 14.

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