di Bruno Perazzolo

Con questo articolo, volutamente provocatorio considerata la gravità dei fatti trattati, non intendo fare “affermazioni definitive”. Al contrario, vista la complessità del tema, il mio più grande auspicio è che la critica possa migliorarne e approfondirne i contenuti.
L’approccio è inusuale: parto dai fatti drammatici di questi ultimi giorni, per sviluppare una riflessione sull’etica del lavoro.
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Dall’etica dell’emancipazione all’etica dell’impegno

L’art. 1 c. 1 Cost. recita:

“l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro”.

L’art. 4, in materia di lavoro, è una vera eccellenza:

“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”

A fronte di tanta chiarezza sorge, d’istinto, un interrogativo: imboccando quale piano inclinato siamo potuti “scivolare” da un livello tanto alto alla mediocrità del reddito di cittadinanza? Continua

Una delle questioni più urgenti che occorre affrontare per il rilancio dell’occupazione a seguito della crisi generata dal blocco di una parte rilevante dell’economia, consiste nel superamento delle problematiche di disallineamento tra domanda ed offerta di lavoro, con speciale attenzione ai giovani. Le statistiche ci dicono infatti che – alContinua