Essere Comunità
Dalla “Lega Giovani dei Laghi” riceviamo questo interessante e impegnativo contributo sul tema della comunità che pubblichiamo volentieri
di Alessandro V.
Digitalizzazione della società, gigantismo politico ed economico delle organizzazioni sovranazionali e delle grandi multinazionali, flusso incessante delle informazioni sulle reti telematiche e fine di tutti quei “grandi racconti” che avevano irrorato le grandi ideologie del Novecento le quali, secondo l’interpretazione di Augusto del Noce, rappresentavano la fase sacrale della secolarizzazione: ecco un breve biglietto da visita del Terzo Millennio.
Il soggetto storico della post-modernità – così viene definita l’epoca attuale, a partire da La condizione post-moderna, un saggio risalente al 1979 – è l’individuo atomizzato, estremizzazione dell’individualismo liberale: errante, sciolto dai legami sociali e politici, senza identità e senza Stato.
Consigliati da PensarBene.it: “Il Sogno di una Comunità”
Di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini
Tra i vari episodi della serie televisiva #Generazione Bellezza, su Rai Tre (l’episodio si può vedere su Rai Play: Generazione Bellezza: puntata del 26 – 12 – ’21), tutti incredibilmente affascinanti, quello intitolato “Il Sogno di una Comunità”, ci ha fatto venire in mente che, forse, a differenza di quanto sostengono molti filosofi della modernità e della postmodernità, “DIO NON È MORTO PER DAVVERO”……..
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Non uccidere i miei figli
di Luca Cadili
Le reincarnazioni del Buddha che precedettero il momento in cui egli assunse le sembianze che tutti noi gli conosciamo sono narrate nei Jātaka, i racconti delle vite di questo venerabile personaggio. Raccolti per la prima volta nel V secolo, furono messi per iscritto in un’antica lingua indiana, il pāli. Il Buddha è spesso il protagonista delle storie che lo riguardano; altre volte ne è solo il narratore o vi compare come semplice testimone. Ma, talora, queste narrazioni contengono anche delle favole: quanto segue è appunto il resoconto di una di esse.
Un re, considerando un giorno le sue ricchezze e la sua grandezza, le volle paragonare a quelle degli altri sovrani che abitavano il suo grande paese. Con suo disappunto però dovette riconoscere che tutti loro gli erano pari. Allontanatosi dalla reggia per una passeggiata si fermò ad osservarla e così pensò: «Il mio palazzo è davvero identico a quello degli altri sovrani, e identici sono anche i loro maestosi pilastri». Ma, all’improvviso, osservò una cosa alla quale non aveva mai badato prima: «Tutte le regge che si conoscono, la mia e quelle in cui dimorano tutti gli altri sovrani, hanno necessità di più di un sostegno su cui reggersi. Ecco cosa farò: costruirò un magnifico palazzo ed esso si appoggerà su un solo pilastro». Continua
La democrazia rinasce dalla “bella conversazione”
Dalla Redazione di PensarBene un augurio per il 2022
Nel tumulto dell’esistenza odierna, con la sua inquieta confusione di privato e di pubblico, risulta decisivo ciò che Dewey chiama “conversazione”, ovvero quelle situazioni poste nella vita ordinaria dove si sveglia la capacità di osservazione e di ragionamento e si stimola il tentativo di immaginare insieme una risposta ai quesiti che occupano la nostra mente.
Dalla sua frase “la democrazia comincia con una conversazione”, traiamo il nostro augurio per il 2022: che sia per tutti un tempo di buona conversazione innanzitutto nelle piccole comunità, il terreno più propizio all’avverarsi di uno spirito di cittadinanza basato sul dialogo e sulla sincera sollecitudine per tutti. Queste esperienze di fraternità quotidiana servono ad acquietare gli animi surriscaldati, a fondare il senso morale e sollecitare una disposizione positiva nel mondo. Per noi non è solo un auspicio, ma anche un preciso impegno in quanto abbiamo deciso di imprimere una svolta a Pensarbene così da essere un aiuto per chi intende sviluppare la bella conversazione. Troverete un sito più semplice e stimolante, e temi che aiutano a scoprire ed approfondire il senso di un dialogo autentico, principio della democrazia e della ricerca di una vita buona. In quest’ottica, per il nostro prossimo incontro, abbiamo messo a tema LA MERAVIGLIA COME CHIAVE DI ACCESSO AL MISTERO, ALLA CONOSCENZA DI SE STESSI E DEGLI ALTRI. L’incontro verrà calendarizzato nel mese di gennaio e potrà essere introdotto e successivamente arricchito con una serie di commenti e contributi che verranno pubblicati nel nostro sito. A presto.
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Libri – La profonda meraviglia
Alice Chirico e Andrea Gaggioli ci accompagnano in un viaggio alla scoperta dell’importanza di riconoscere e vivere esperienze di profonda meraviglia. Quando ci accorgiamo di aver incontrato qualcosa di molto più grande, importante e potente di noi, il tempo sembra fermarsi e ci sentiamo come sospesi in un “momento diContinua
Film di PensarBene: “Don’t look up”
di Bruno Perazzolo, Emanuela Gervasini e Gabriella Morello
Regia di Adam McKay, con Timothée Chalamet, Leonardo DiCaprio, Melanie Lynskey, Jennifer Lawrence, Cate Blanchett. Genere Commedia, USA, 2021, durata 145 minuti. Il film, che certamente consigliamo, è stato prodotto in chiave caricaturale – grottesca. La regia ricorda, per certi aspetti, lo stile di Quentin Tarantino. I personaggi sono spesso stilizzati, la rappresentazione simbolica è ostentata, a volte puramente cinematografica, ma, proprio per questo, idonea ad orientare l’occhio dello spettatore su alcuni aspetti salienti di un sistema democratico giunto al limite del collasso. Incapace, non solo di visione del futuro, della più elementare lungimiranza, MA PERSINO INADATTO A COGLIERE L’ARRIVO DI UN ASTEROIDE, “OGGETTIVAMENTE” BEN VISIBILE, CHE PRESTO DISTRUGGERÀ L’INTERO PIANETA.Continua
Film di PensarBene: “L’incredibile storia dell’isola delle rose”: sogno e libertà.
di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini
Regia di Sydney Sibilia, Italia, 2020. Tratto da una storia vera che rappresenta un’”icona” del ’68 italiano nella sua versione più universale: quella giovanile e libertaria. Un film che consigliamo vivamente, lo si può vedere in streaming su Netflix. A tratti comico, al limite del grottesco, illustra bene un momento cruciale della storia del costume delle democrazie occidentali in generale e di quella del nostro paese in particolare, nella seconda metà del ‘900. Continua
Carnage: civiltà o barbarie?
di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini
Regia di Roman Polanski, drammatico, durata 79 minuti, del 2011. Il film, che consigliamo vivamente, si basa sull’opera teatrale “Il dio del massacro” della drammaturga e scrittrice francese Yasmina Reza. La pellicola mette in scena un panorama di personaggi che ben riflette la complessità culturale con cui ci stiamo tutti, necessariamente, confrontando. Ad un estremo il “politicamente corretto”, impersonato da Jodie Foster (Penelope), che vorrebbe, partendo da una sorta di “igiene linguistica”, innalzare tutto, istituire un uomo nuovo in un mondo progressivamente sottratto alla barbarie. All’altro estremo, la posizione cinica, hobbesiana – “homo omini lupus” – impersonata da uno smagliante Christoph Waltz (Alan nel film), totalmente sfiducioso del progresso e ancora di più della possibilità di civilizzare l’umanità.
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Antigone ai tempi della pandemia sceglierebbe ancora la legge del cuore?
di Daniela Mario
Il dilemma di Antigone non è mai stato così attuale come al tempo della pandemia da Covid: la scelta tra due valori fondanti la società civile: le ragioni dello Stato di mantenere l’ordine e la salvaguardia della vita, e le ragioni della libertà di scelta individuale.
Il rapporto tra autorità e libertà è da sempre una questione molto complessa (ne sanno qualcosa anche gli adolescenti), una questione che agita gli animi alla ricerca di un’integrazione che oggi appare sempre più inconciliabile.
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L’accordo di Glasgow sul clima: una gradualità inclusiva
di Dario Nicoli
Se guardiamo alle reazioni dei movimenti ecologisti, la conferenza di Glasgow sul clima è stata un insuccesso in quanto Cina e India hanno imposto all’ultimo momento di sostituire l’eliminazione dell’uso del carbone con una più generica riduzione, ed anche per la mancata approvazione di un meccanismo di risarcimento dei danni provocati dai paesi che contribuiscono maggiormente all’innalzamento del clima. Ma se confrontiamo la Cop26 con le precedenti conferenze, emergono diversi risultati positivi.Continua