di Dario Nicoli

Quel che maggiormente colpisce del dibattito che si è scatenato sull’Intelligenza artificiale è la sua astrattezza, senza alcun riferimento alle questioni che sfidano l’intelligenza umana in questo tempo decisamente inedito.
Ciò vale per la profezia della sostituzione del lavoro umano da parte del lavoro artificiale ………. Ma vale anche per la profezia del cosiddetto “superamento” dell’intelligenza umana da parte di quella artificiale ……..

La nostra società è alle prese con un compito culturale che travalica ampiamente le capacità delle nuove macchine e sollecita il pieno esercizio delle facoltà esclusivamente umane, al centro del quale si pone il duplice interrogativo: “cosa stiamo facendo al mondo? e cosa stiamo facendo a noi stessi?”.Continua

di Gabriella Morello

Il 12 luglio è stato presentato il Rapporto Nazionale Invalsi 2023 presso la Camera dei Deputati a Roma. Una raccolta di 134 pagine di dati  organizzati per raccontare come gli studenti italiani affrontano la comprensione di un testo scritto, l’applicazione di ragionamenti logici-matematici e l’acquisizione della lingua inglese.

Tra tutte le informazioni che si possono ricavare mi ha colpito quanto emerge dai dati ricavati dall’ultimo anno delle scuole superiori rispetto alla comprensione del testo: “considerando il Paese nel suo complesso senza distinzioni in base agli indirizzi di studio, si può affermare che solo poco più della metà delle studentesse e degli studenti raggiunge almeno il livello 3 in Italiano (50,7%), ovvero il livello che rappresenta gli esiti in linea con gli aspetti essenziali previsti dalle Indicazioni nazionali.”

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di Dario Nicoli

Il soggetto più rappresentativo dello strano tempo che stiamo vivendo è indubbiamente il “tipo individuale”, un’espressione che richiede però di essere approfondita per evitare di cadere in un grave equivoco di fondo.
Nel passato, infatti, si definiva “individuo” un soggetto dotato di una propria personalità, magari un po’ eccentrico. Era considerato tale il dandy – si pensi a Oscar Wilde – che attribuiva grande importanza all’eleganza ed ostentava fastidio per il modo di vita borghese; ………

L’individuo che affolla le attuali caotiche società del benessere è però molto diverso da quello descritto, anche se in cuor suo ritiene di continuare quelle antiche tradizioni.Continua

di Dario Nicoli

Si stanno diffondendo nelle aziende e nelle scuole i luoghi “protetti” dove gli studenti o i lavoratori possono ottenere uno stato di benessere specie quando si sentono stressati a causa di avvenimenti sgradevoli o vissuti come tali.

Molte aziende stanno dotandosi di un’area relax dove i dipendenti che vivono condizioni di forte stress possono trovare protezione e quindi rilassarsi ……

Nelle università americane cresce il numero degli addetti dedicati al benessere degli studenti, visto che uno su tre di questi dichiarano di vivere micro-aggressioni legate alle caratteristiche personali, etniche o culturali. Molte creano i Safe Spaces, ambienti nei quali sentirsi protetti dallo stress derivante da attacchi verbali, comportamentali e ambientali quotidiani, magari brevi e banali, non necessariamente intenzionali, che feriscono la persona o il gruppo preso di mira in quanto fatti oggetto di stigma da parte di altri.

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di Dario Nicoli

L’area dei paesi ad antica democrazia è caratterizzata dal desiderio di rimozione della propria storia, i suoi drammi e la sua epica. E ciò allo scopo di affermare un tipo di libertà fondata sul “rapporto a sé”, svincolato dai legami con qualsiasi appartenenza collettiva: la nazione, la comunità ed anche famiglia. Ma un individuo che considera il benessere come un diritto, esageratamente sensibile al suo star bene, che pratica lo slegame con tutto ciò che risulta “sgradevole”, senza padri né maestri, finisce per trovarsi in una condizione di solitudine esistenziale mai provata dalle popolazioni delle epoche precedenti.

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di Dario Nicoli

Se guardiamo alle reazioni dei movimenti ecologisti, la conferenza di Glasgow sul clima è stata un insuccesso in quanto Cina e India hanno imposto all’ultimo momento di sostituire l’eliminazione dell’uso del carbone con una più generica riduzione, ed anche per la mancata approvazione di un meccanismo di risarcimento dei danni provocati dai paesi che contribuiscono maggiormente all’innalzamento del clima. Ma se confrontiamo la Cop26 con le precedenti conferenze, emergono diversi risultati positivi.Continua

Il Ministro Patrizio Bianchi ha dichiarato che «Il governo ha riposto la scuola al centro di questo nostro Paese in trasformazione. Il nostro cammino ha due componenti essenziali, riforme e investimenti».

Gli investimenti sono orientati per 13 miliardi agli ambienti (asili e scuole infanzia, mense, palestre, scuole nuove e ristrutturazioni), e per 5,4 miliardi al rinnovamento della didattica. Si tratta di interventi per così dire ordinari, ma che non rappresentano il cuore della strategia annunciata, che consiste nel favorire processi che rendano la scuola capace di una proposta formativa rinnovata.

Qualcosa è rintracciabile nelle riforme che si intendono realizzare, specie le tre principali: l’istruzione tecnico superiore, gli istituti tecnico professionali, l’orientamento.Continua

di Gabriella Morello

Un nuovo modello valutativo valido solo per la scuola primaria?

Il 4 dicembre 2020 il Ministero dell’Istruzione ha rilasciato l’ordinanza n.172 e relative Linee guida per la formulazione dei giudizi descrittivi nella valutazione finale e periodica, indicando le modalità e i tempi di sviluppo di un nuovo modello valutativo nella scuola primaria. Con la pubblicazione di questi documenti si è concluso un iter normativo, a tratti rocambolesco, che ha rimesso in primo piano il miglioramento dell’apprendimento degli studenti, a partire da quell’ordine di scuola in cui tutto comincia. Si tratta di un cambiamento significativo perché in Italia dal 1977 ad oggi si sono susseguiti molti atti legislativi sul tema della valutazione, che hanno di fatto alternato l’uso dei voti all’adozione di giudizi. A livello ministeriale, con quest’ultima scelta, si vuole avvicinare maggiormente la valutazione alle specificità e all’individualità di ogni singolo bambino, dando la possibilità di raccontare il percorso intrapreso e i cambiamenti manifestati dai bimbi per raggiungere i traguardi di competenze, declinati nelle Indicazioni nazionali per il curriculo del 2012.Continua

Rapporto annuale di Pensarbene.it

di Gabriella Morello, Dario Nicoli, Bruno Perazzolo

L’Abbazia di Novalesa non è stata scelta per caso. Incrocia la storia dell’Europa dal ‘700 ad oggi. Per iniziare questo report, pur non condividendone completamente le affermazioni, abbiamo quindi deciso di citare l’introduzione alla bella mostra di Berlino stante che la camminata non poteva certo prescindere dai fatti dell’Afghanistan. Ma che collegamento esiste tra l’Abbazia, la mostra berlinese, l’Afghanistan e la camminata? Come già evidenziato nel documento fondativo della nostra comunità “passeggiata ai Pizzoni di Laveno ‘19”, la connessione è data dalla crisi che le vicende afgane hanno sottolineato con forza ancora maggiore. La crisi e la speranza. La consapevolezza che abbiamo o dovremmo avere, noi europei, circa un’utopia, un mito, una tradizione, radici eccezionali da conservare RIN-NOVANDO. SÌ, LA DEMOCRAZIA È IN CRISI, L’OCCIDENTE È IN CRISI, IL NOSTRO MODO DI VITA È IN PERICOLO, ma lo sono stati più volte nel corso della storia ed hanno – sin qui e a differenza di altre civiltà – sempre saputo trovare al loro interno le forze per una nuova vita. Ma da dove vengono queste forze? Crediamo, fondamentalmente, dalla nostra capacità di tutelare diversità e libertà; dalla concorrenza delle idee e delle imprese; dal contrasto ai monopoli come ad ogni altra forma di concentrazione del potere. In altri termini, la residua attitudine alla rinascita, di cui ancora disponiamo, viene dalla capacità che hanno le democrazie di tutelare ciò che è periferico, i “geni recessivi” di potenziali nuove risposte vitali a sfide inattese.Continua