di Bruno Perazzolo

Platone, uno dei maggiori filosofi dell’antica Grecia, pensava che la democrazia fosse una forma di Stato fallimentare. Il motivo era quello dell’ignoranza del popolo che espone il governo del bene pubblico alla demagogia di abili furfanti che sanno “predicare bene, ma razzolano malissimo”. Platone, in base al modello organico di società all’epoca dominante, pensava che tutto ciò fosse più o meno inevitabile. Ora, se quest’ultima affermazione riguardante la necessaria incompetenza delle masse si può forse contestare, ciò che però è certo è che una democrazia non può reggersi sull’ignoranza.

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di Bruno Perazzolo

Idealmente ed anche, in larga misura, storicamente, democrazia moderna e comunità si sono collocate agli antipodi. Il concetto puro di comunità poggia su una visione olistica della società i cui caratteri – l’ordine, la gerarchia (la disuguaglianza), l’appartenenza ad una tradizione (assenza di libertà) e, soprattutto, l’idea che l’umano non la si possa trovare tutto intero nell’individuo – stanno esattamente all’opposto dei valori fondativi della modernità e della democrazia.
Si spiega così come i democratici più consapevoli, di destra come di sinistra, abbiano sempre visto con sospetto i “ritorni di comunità” ….

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di Bruno Perazzolo

Io penso che chi ha ruoli di responsabilità politica debba parlare chiaramente e, soprattutto, debba parlare senza mai tralasciare le questioni fondamentali. In breve credo che si debbano evitare l’ambiguità – cioè affermazioni che potrebbero dire sia una cosa sia il suo contrario – e la propaganda – cioè mostrare la parte di realtà che più ci piace anche se si tratta di una parte per nulla rappresentativa del fenomeno più grande di cui si sta discutendo.

Premetto che, non essendo presente al Meeting, dell’intervento ho solo letto su alcuni giornali e consultato qualche video che riportava solo frammenti del discorso del Ministro. Aggiungo che ho anche apprezzato le espressioni di stima e amicizia rivolte da Lollobrigida al popolo americano. Cosa, allora, non mi è piaciuto nelle esternazioni del Ministro?Continua

Dall’idea di comunità alla sua ragion d’essere.

Venerdì, 23 giugno a partire dalle 17.30 sino alle 19.00, sul canale Telegram di PensarBene.

Il termine “comunità” è, da sempre, molto utilizzato, a volte persino abusato, ma qual è il significato di questa parola? Perché oggi si parla tanto della “voglia di Comunità” o di un “ritorno della comunità”? Del concetto esiste un unico significato o, come spesso accade con le parole, diversi significati? Secondo molti autori, la dimensione comunitaria sta alla base della democrazia insieme allo Stato e al mercato. In che senso possiamo sostenere questa affermazione?

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di Bruno Perazzolo

Povertà e nobiltà possono convivere se prevalgono l’essenziale, l’umiltà, la cura e il legame con ciò che ci sostiene. Youtie è un contadino povero tra i poveri, Guiying una donna con un forte handicap fisico e anche per questo, oltre all’estrema povertà, viene maltrattata dai suoi. Le due famiglie non sanno che farsene di questi due “scarti”, di queste icone della perfetta solitudine, e ne combinano il matrimonio. Inizia da qui una storia fatta di gentilezza, duro lavoro, caparbietà e sostegno reciproco che porterà la coppia ad una vita dignitosa e, probabilmente, anche felice. Un cammino comune di autentica emancipazione umana che verrà interrotto solo da un epilogo tragico volto a far uscire la pellicola dalla favola per ricondurla alla “spietata realtà”

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di Gabriella Morello

Anch’io ho trovato molto interessante l’articolo “The virtue of discretion: When the rules break down, you must judge what to do on your own. Discretion is necessary for navigating the muddle of life” di Lorraine Daston, oltre che per la distinzione tra regole pesanti e regole leggere di cui tratta il contributo di Bruno Perazzolo, soprattutto per l’importanza che l’esempio, l’eccezione e l’esperienza hanno per la “longevità” delle stesse regole pesanti, ovvero di quelle regole che consideriamo fondamentali per la nostra esistenza sia individuale sia collettiva.

“But then they go on to fatten that precept with examples, exceptions and appeals to experience (call them the three exes)”. Traduco: “ma poi vanno ad ingrassare quel precetto con esempi, eccezioni e appelli all’esperienza (chiamateli le tre e)”, significa innanzitutto, per come la vedo io, che ogni regola non può essere intesa come un mandato universale e astratto da applicare meccanicamente. Per essere davvero efficace deve poter fare da supporto alla comprensione e alla regolazione di una situazione concreta.Continua

di Dario Nicoli

Il Covid, accanto ai drammi, ha anche portato qualche dono, uno dei quali indubbiamente è la pratica del camminare che ci ha fatto riscoprire il territorio in cui viviamo e ci ha affratellati alle tante generazioni che ci hanno preceduto, per le quali l’andare a piedi costituiva il principale mezzo di spostamento.Continua

di Bruno Perazzolo

L’amica Gabriella mi ha inviato questo articolo che mi ha suggerito un paio di riflessioni o, meglio, associazioni, che spero possano risultare interessanti per il nostro cammino. Per come l’ho inteso io, “The virtue of discretion: When the rules break down, you must judge what to do on your own. Discretion is necessary for navigating the muddle of life” verte su tante questioni; tra queste una domanda risulta cruciale. Credo la si possa formulare così: “negli organismi viventi, organizzazioni sociali comprese, poiché le regole non hanno tutte lo stesso rilievo, quale relazione intercorre tra quelle più e quelle meno importanti in rapporto all’adattabilità dell’ente considerato?”

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Di Bruno Perazzolo

La cronaca ne ha parlato ampiamente sottolineando, giustamente, come l’esplosione di Starship potesse essere intesa esattamente come Musk l’ha intesa: un fallimento produttivo, insomma un mezzo successo. Sì, perché un’impresa titanica quale quella sognata da Musk non può realisticamente escludere il “fallimento che insegna”, ovvero che genera il necessario apprendimento. …..
L’ulteriore riflessione che mi è passata per la mente, parlandone con amici dopo alcune settimane, è, però, qualcosa di diverso. Qualcosa che non riguarda tanto l’impresa titanica di Musk in sé e per sé, quanto il contesto in cui è avvenuta e, sicuramente, avrà modo di svilupparsi prossimamente. …
Se le imprese di Cristoforo Colombo e di Amerigo Vespucci, rispettivamente, sono state finanziate dai regnanti di Spagna e Portogallo, quella di Musk passerà molto probabilmente alla storia come l’impresa ciclopica di un magnate della finanza e della grande impresa oligopolistica: Tesla, Twitter, SpaceX, Neuralink. Più chiaro di così è impossibile che sia!! Continua

di Dario Nicoli

Sarà che la “fragilità” nel nostro tempo si porta molto bene in tutti i ceti sociali, ma fa comunque impressione vedere il contrasto esistenziale delle élite tecnoliberiste in tema di Intelligenza artificiale. Un esempio eclatante è quello di Elon Musk che da proprietario di Twitter persegue una strategia ultra permissiva, mentre da “cittadino responsabile” è il primo firmatario di una lettera in cui oltre mille tra imprenditori e accademici chiedono una moratoria di sei mesi allo sviluppo di AI generative come ChatGpt. Un tempo necessario affinché pubblici poteri e imprese possano sviluppare protocolli di sicurezza, modelli di governance dell’AI e piani di ricerca per garantire che i sistemi di intelligenza artificiale siano più “accurati, sicuri e affidabili”.

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