Cosa succede nelle destre occidentali? Quali forme vanno assumendo le cosiddette “democrazie illiberali”? Tramite un’ampia documentazione che attinge agli USA, al Regno Unito e a molti altri paesi europei, l’autrice (premio Pulitzer 2004 per la saggistica con “Gulag: storia dei campi di concentramento sovietici”) ci offre un contesto più ampio per comprendere meglio anche le maggiori dinamiche italiane. Continua

Invito a partecipare al 2^ incontro (del ciclo di 4 incontri) del 18 luglio, dalle ore 19.00 alle ore 20.30, sul tema della “crisi della democrazia”. Per partecipare, se non sei già in possesso del link di accesso, invia una mail di richiesta a info@pensarbene.it oppure a comunita.pensarbene@gmail.com  Per eventuali problemi chiama al numero 3497633661 Continua

Caro amico e cara amica, dopo esserci concentrati negli ultimi mesi sulla prima esperienza di realizzazione di video e podcast, riprendiamo ora i nostri incontri a distanza con scadenza mensile mettendo a tema “la crisi della democrazia”. Si tratta della questione sulla quale la nostra Associazione è nata individuando nelle dimensioni del Lavoro, della Comunità e della Persona, dell’ambiente, del sentimento religioso ecc. alcune articolazioni concrete per un approfondimento che, non limitandosi al solo piano formale, andasse alla sostanza del principio del “governo del popolo”. 

Abbiamo fissato il primo incontro per lunedì, 13 giugno dalle 19.00 alle 20.30. Potrai partecipare all’incontro inviando una mail di richiesta del link di accesso a info@pensarbene.it oppure comunita.pensarbene@gmail.com (comunita senza accento). Per facilitare il confronto ti proponiamo di utilizzare il testo di Lasch “La ribellione delle élite: il tradimento della democrazia”Continua

di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Si tratta, con ogni probabilità, del docufilm più completo sulla crisi finanziaria del 2007 – ’08. Mentre la parte documentario è evidentissima, quella più prossima alla rappresentazione cinematografica classica la si può desumere soprattutto dalla splendida fotografia e dal montaggio delle interviste realizzati con grande maestria ed efficacia….
Regia di Charles Ferguson, con Matt Damon. Genere Documentario, USA 2010, durata 120 minuti. Vincitore del Premio Oscar del 2011 per il miglior documentario, inspiegabilmente non ha goduto, a quanto ci risulta, di una adeguata diffusione nelle sale cinematografiche italiane. La pellicola è comunque, per fortuna, accessibile su Netflix.Continua

di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Un film da vedere per chi vuole disporre di qualche spunto di riflessione in più sulla crisi delle democrazie e dell’idea di Europa, ma anche, per esempio, sulle elezioni presidenziali francesi. La protagonista Marianne, scrittrice stanca di sentir parlare in astratto di crisi, disoccupazione ecc., vuole conoscere da vicino la nuova “condizione operaia”. Decide, pertanto, di assumere, sotto mentite spoglie, la parte di una persona appena separata in cerca di un salario che possa fornirle indipendenza economica e, possibilmente, l’opportunità di rifarsi una vita. Si presenta quindi ad un “Pôle d’emploi”, un Centro per l’Impiego francese, da dove ha inizio una “durissima discesa” nell’abisso del lavoro precario, flessibile e globalizzato degli invisibili.

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di Dario Nicoli

L’invasione dell’Ucraina – che speriamo si concluda presto con un accordo che consenta al mondo libero di mettere mano alla ricostruzione e che serva ai russi per coprire la loro ritirata – ha colpito come un pugno nello stomaco l’Occidente scuotendolo dal suo stato di torpore che è soprattutto morale e culturale, prima che politico e militare. Quella stessa sonnolenza che Putin e la sua cricca hanno scambiato per arrendevolezza convincendoli di poter aggredire impunemente il paese vicino per inglobarlo nel proprio impero.Continua

di Bruno Perazzolo

“Una crisi ci costringe a tornare alle domande; esige da noi risposte nuove o vecchie, purché scaturite da un esame diretto; si trasforma in una catastrofe solo quando noi cerchiamo di farvi fronte con giudizi preconcetti, ossia pregiudizi, aggravando così la crisi e per di più rinunciando a vivere quell’esperienza della realtà, a utilizzare quell’occasione per riflettere, che la crisi stessa costituisce” (Hannah Arendt, Tra passato e futuro, Milano, Garzanti 1991). Dovendo presentare le sei clip introduttive all’opera di Lasch “La ribellione delle élite – il tradimento della democrazia”, non ho potuto fare a meno di menzionare, per l’ennesima volta, le citatissime frasi di Hannah Arendt. La tragedia della guerra in Ucraina, infatti, obbliga, chiunque abbia a cuore la democrazia e la migliore tradizione occidentale, a tornare alle domande fondamentali sui nostri valori alla ricerca di nuove risposte volte a contrastarne l’evidente declino. Una volta rimossa ogni ambiguità riguardo all’attuale necessità di sostenere in tutti i modi la resistenza del popolo ucraino e di condannare nel maniera più assoluta l’aggressione dell’esercito russo, nella speranza che tutto ciò possa condurre ad una vera pace, sarebbe quanto mai disgraziatamente miope misconoscere le nostre colpe e le nostre debolezze.  Continua