Gli amici della camminata nel Parco del Ticino

“Grazie ragazzi” è un film recente, tratto da fatti realmente accaduti, con attore protagonista un superlativo Antonio Albanese. “Grazie ragazzi”, però, sono anche due parole che possono, insieme, ben rappresentare la sintesi di quest’ultima nostra camminata di PensarBene. Camminata che, quest’anno, abbiamo voluto tenere nel Parco del Ticino. Nella film Antonio è un attore “fallito” che “sbarca il lunario” doppiando film porno. Laura è la Direttrice di un carcere che, da tempo, ha sepolto la sua umanità nel “sarcofago della burocrazia penitenziaria”. Aziz, Diego e altri compagni sono i carcerati che, strumentalmente, colgono l’occasione di alcune lezioni di recitazione teatrale, per godere di qualche “ora d’aria in più”. Tutti i protagonisti della pellicola sopravvivono come noi sopravviviamo. Tutti i protagonisti della pellicola si immaginavano, come anche noi abbiamo immaginato, una vita diversa. Ma qualcosa è andato storto; qualcosa manca. Manca una parte dell’anima, manca qualcosa di decisivo capace di rendere la vita di tutti, attori e pubblico, meritevole di essere vissuta. Insomma, capace di rendere la vita pienamente umana.

Continua

di Luca Cadili

Le reincarnazioni del Buddha che precedettero il momento in cui egli assunse le sembianze che tutti noi gli conosciamo sono narrate nei Jātaka, i racconti delle vite di questo venerabile personaggio. Raccolti per la prima volta nel V secolo, furono messi per iscritto in un’antica lingua indiana, il pāli. Il Buddha è spesso il protagonista delle storie che lo riguardano; altre volte ne è solo il narratore o vi compare come semplice testimone. Ma, talora, queste narrazioni contengono anche delle favole: quanto segue è appunto il resoconto di una di esse.
Un re, considerando un giorno le sue ricchezze e la sua grandezza, le volle paragonare a quelle degli altri sovrani che abitavano il suo grande paese. Con suo disappunto però dovette riconoscere che tutti loro gli erano pari. Allontanatosi dalla reggia per una passeggiata si fermò ad osservarla e così pensò: «Il mio palazzo è davvero identico a quello degli altri sovrani, e identici sono anche i loro maestosi pilastri». Ma, all’improvviso, osservò una cosa alla quale non aveva mai badato prima: «Tutte le regge che si conoscono, la mia e quelle in cui dimorano tutti gli altri sovrani, hanno necessità di più di un sostegno su cui reggersi. Ecco cosa farò: costruirò un magnifico palazzo ed esso si appoggerà su un solo pilastro». Continua