Bruno Perazzolo – Dario Nicoli

La seguente proposta di sintesi ha per oggetto un percorso comune, durato circa tre anni, fatto di incontri a distanza, letture (incentrate su due testi: C. Lasch, “la ribellione delle élite. Il tradimento della democrazia”, 1995 e M. Sandel, “Giustizia il nostro bene comune”, 2010) e interviste realizzate a cura dell’Associazione PensarBene. Il tutto focalizzato su due temi: quello delle maggiori sfide che attualmente interessano i sistemi democratici e quello, connesso, del rapporto critico che, all’interno di questi sistemi, si riscontra tra la dimensione comunitaria e quella delle libertà individuali. Per dare maggiore evidenza ai nostri argomenti, di tanto in tanto inseriremo, con qualche nota a piè di pagina e tra un paragrafo e l’altro, dei link ad alcuni nostri articoli, recensioni e podcast. Questi ultimi, in particolare, contengono introduzioni e letture di brani di testi che riteniamo molto significativi e illustrativi delle nostre tesi.  Divideremo i nostri ragionamenti tra una prima parte critica, che prende spunto principalmente dalla lettura di C. Lash, e una seconda, più costruttiva, incentrata sull’opera di M. Sandel.Continua

Dario Nicoli

Con un po’ di approssimazione, possiamo riassumere il messaggio di Michael Sandel nelle seguenti due affermazioni:

L’idea di giustizia diffusa nel nostro tempo, e condivisa sia dalle famiglie politiche più tradizionali, ovvero i conservatori ed i riformisti, sia dai più recenti populisti di destra o di sinistra, è quella del liberalismo, un’ideologia che enfatizza la dimensione economica e concepisce la libertà come possibilità del singolo individuo di accedere ai beni materiali e simbolici concepiti come “merce” di cui ognuno ha pieno diritto al fine di ottenere la propria autorealizzazione;

la lotta per l’affermazione di sé tramite la massimizzazione di merci e di riconoscimenti diffonde un modo di vita proprio di individui in perenne agitazione e perciò condannati allo stress ed alla scontentezza, corrompe la società divenuta mercato a discapito delle forme tradizionali di vita comune, infine amplia lo spazio di intervento dello Stato che invade i mondi di vita in precedenza autoregolati in modo comunitario: le relazioni interumane, la famiglia il territorio, e soprattutto il ciclo dell’esistenza: nascita, crescita, malattia, morte.   Continua

20 settembre ’24 ore 17.30 sul canale Telegram di PensarBene

Con “Anarchia, stato e utopia” (1974), Robert Nozick presenta una difesa in termini filosofici dei principi libertari e una sfida alle idee consolidate della giustizia distributiva ….. L’aiuto dato agli altri spicca in modo particolare nell’elenco di ciò che nessuno dovrebbe fare perché vi è stato costretto; tassando i ricchi per aiutare i poveri lo Stato impone una coercizione ai ricchi violando il loro diritto di usare, come meglio credono, le cose di loro proprietà…….

Continua l’impegno della nostra Associazione sul tema del rapporto tra comunità, libertà, individualismo e democrazia. Al solito, non siamo interessati al solo “raccontarci ciò che pensiamo”. Intendiamo, invece, offrire a tutti uno spazio aperto di confronto e approfondimento amichevoli su temi che, da qualunque parte li si voglia guardare, risultano di urgente attualità per la “qualità della nostra convivenza”. Nello scorso incontro abbiamo trattato dell’Utilitarismo, l’ideologia per molti versi dominante nelle nostre società, nel prossimo incontro tratteremo del Liberalismo nella sua formulazione più generale.Continua

Bruno Perazzolo

“De gustibus non est disputandum”, secondo il vocabolario Treccani, è una frase latina NON classica che sta a significare “che i gusti sono soggettivi e ognuno ha diritto ad avere i suoi, per quanto strani possano sembrare ad altri”. È, questo, un motto che si adatta perfettamente all’utilitarismo. Cos’è bene? Cos’è male? Ognuno, nei limiti dell’ordine pubblico, non solo, di fatto, la vede a modo suo, ma, persino, ha diritto di vederla come gli pare. Alcuni potrebbero trovare utile o, addirittura, “moralmente obbligatorio” bluffare in affari[1], altri potrebbe scoprire gratificante aiutare le persone in difficoltà. Questione di gusti e fare classifiche sarebbe sbagliato. Ognuno ha le sue preferenze e l’utilitarista le pone tutte sullo stesso piano e ne misura “il piacere” che deriva dal corrispondervi, sempre con lo stesso metro. Sta qui il punto di maggiore condivisione tra liberalismo e utilitarismo ……

Andando, però, oltre la condivisione di questo fondamentale principio dell’Occidente e della Modernità, tra Utilitarismo e Liberalismo iniziano i guai.Continua