Come ci vediamo vivere: le teorie sull’umorismo in Bergson e Pirandello
Dalla nostra giovane amica, Sara Parola, riceviamo e volentieri pubblichiamo, una sintesi della sua tesi di laurea che tratta, sia pure da un’angolatura particolare, un tema di notevole interesse per la nostra associazione: quello del rapporto tra Identità e Cambiamento, tra Istituzione e Realtà.
di Sara Parola: tesi di laurea
Per spiegare cosa sia l’umorismo (che è l’argomento della mia tesi), bisogna che ci immaginiamo la situazione che c’è a una discussione di laurea. E cioè, noi quel giorno, noi che siamo lì, potremmo sforzarci di incorniciare quel momento al meglio possibile, con le belle foto, con i riti simpatici come i brindisi, i confetti, il lancio della corona d’alloro… Tutto lecito, ma tutto ciò che sta inframmezzato a questi singoli istanti, è ancora la vita. La vita non sono solo gli aspetti emblematici, o “iconici”. La vita è tutto, è un susseguirsi di fatti ordinari e di pensieri discordanti e inappropriati, che sorgono nel pubblico anche mentre io (o tu) sono lì a pronunciare il mio discorso di laurea; ad esempio, considerazioni sul fatto che le poltrone che ci sono siano comode o scomode, a seconda dei gusti. Ecco, l’umorismo è proprio così: dentro di noi c’è un sentimento, ma un momento dopo, oppure, tutto intorno a noi, c’è tutto l’opposto, qualcosa che si fa beffa di quello che sentiamo in quel momento.
Continua