“Il Banchiere anarchico”: breve introduzione al libro di Fernando Pessoa e al film di Giulio Base
“Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole”: Pier Paolo Pasolini
di Bruno Perazzolo
Al termine di una cena tra un potente banchiere e il suo più intimo amico, la conversazione langue. Per ravvivarla l’amico abbozza un argomento a caso: “Glielo giuro, giorni fa qualcuno mi ha detto che lei, una volta, era anarchico”. Inizia da qui una conversazione thriller – di fatto un monologo simile ad una dimostrazione matematica – che tiene il lettore incollato al testo. Il banchiere, oltre a confermare di essere stato anarchico, sostiene di esserlo ancora e che, proprio in forza della sua fede anarchica, è diventato un banchiere. A differenza dei suoi vecchi compagni mentecatti, rimasti a fare attentati, il banchiere confessa all’amico, sempre più confuso e sbigottito, di ritenersi anarchico non solo in teoria, ma anche in pratica proprio in virtù della sua professione speculativo – finanziaria.Continua