di Bruno Perazzolo

Regia di François Ozon, con Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon, genere commedia – giallo, Francia, 2023, durata 102 minuti.

Ridere di sé, l’autoironia è, forse, il modo migliore di stare al mondo: sicuramente quello più umano. Marlene, la protagonista, si accusa di un crimine che non ha commesso. La vittima, un produttore cinematografico tanto potente e ricco quanto spregiudicato, non gode, però, di buona fama. Provvidenza vuole che, come in ogni commedia che si rispetti, la cosa si sistemi per il meglio in una sorta di equa ed universale armonia degli interessi delle parti in scena.

Chissà perché, ad un certo punto della proiezione, tra una sonora risata e l’altra, mi sono venute in mente certe chiese, come ad esempio la Pieve di Santa Maria Assunta in Arezzo, che nell’abside presentano una colonna storta. Nel caso della Pieve l’architettura è magnifica e, se non fosse la colonna sghemba a ricordarci che la perfezione non è di questo mondo, sarebbe semplicemente sublime. Ma c’è un problema! Un mondo perfetto sarebbe anche un mondo dove si ride poco o niente. La splendida “commedia – teatrale” di Ozon gioca con le nostre debolezze, costruisce comiche trame improbabili tenendo lo spettatore incollato allo schermo senza, però, mai dissacrare le cose in cui più fermamente crediamo: anzi! E’ forse per questo che mi sono venute in mente le colonne storte delle chiese: Imperfezioni che ci portano comunque a guardare in alto. Il film è appena uscito e si può vedere solo nelle sale cinematografiche.  

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