Il Ministro Patrizio Bianchi ha dichiarato che «Il governo ha riposto la scuola al centro di questo nostro Paese in trasformazione. Il nostro cammino ha due componenti essenziali, riforme e investimenti».

Gli investimenti sono orientati per 13 miliardi agli ambienti (asili e scuole infanzia, mense, palestre, scuole nuove e ristrutturazioni), e per 5,4 miliardi al rinnovamento della didattica. Si tratta di interventi per così dire ordinari, ma che non rappresentano il cuore della strategia annunciata, che consiste nel favorire processi che rendano la scuola capace di una proposta formativa rinnovata.

Qualcosa è rintracciabile nelle riforme che si intendono realizzare, specie le tre principali: l’istruzione tecnico superiore, gli istituti tecnico professionali, l’orientamento.Continua

di Gabriella Morello

Un nuovo modello valutativo valido solo per la scuola primaria?

Il 4 dicembre 2020 il Ministero dell’Istruzione ha rilasciato l’ordinanza n.172 e relative Linee guida per la formulazione dei giudizi descrittivi nella valutazione finale e periodica, indicando le modalità e i tempi di sviluppo di un nuovo modello valutativo nella scuola primaria. Con la pubblicazione di questi documenti si è concluso un iter normativo, a tratti rocambolesco, che ha rimesso in primo piano il miglioramento dell’apprendimento degli studenti, a partire da quell’ordine di scuola in cui tutto comincia. Si tratta di un cambiamento significativo perché in Italia dal 1977 ad oggi si sono susseguiti molti atti legislativi sul tema della valutazione, che hanno di fatto alternato l’uso dei voti all’adozione di giudizi. A livello ministeriale, con quest’ultima scelta, si vuole avvicinare maggiormente la valutazione alle specificità e all’individualità di ogni singolo bambino, dando la possibilità di raccontare il percorso intrapreso e i cambiamenti manifestati dai bimbi per raggiungere i traguardi di competenze, declinati nelle Indicazioni nazionali per il curriculo del 2012.Continua

studenti e docenti in classe

La scuola è diventata un tema di interesse pubblico, ma con un approccio parziale, centrato quasi esclusivamente sulla tutela della salute, come se la formazione fosse scontata e in fondo sempre uguale a se stessa. Il tutto in un clima di strumentalizzazione politica quando invece servirebbe unità e concretezza.

È necessario ampliare la riflessione al secondo tema fondamentale: …

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