L’angoscia di chi appartiene a tante realtà senza appartenere a nessuna.
di Bruno Perazzolo
Pietro Vella, l’insegnate “modello”, e Teresa Quadraro, la studentessa geniale, si innamorano e, stante il genio di lei, l’idea è quella di “legarsi per sempre” rivelandosi, reciprocamente, un segreto inconfessabile, pena la distruzione dell’interessata/o. Il segreto, infatti, lega, consolida e isola da chi, rispetto al gruppo, è profano. È una specie di legge universale. Vale per i gruppi criminali, come, un tempo, per le corporazioni di mestiere, per le chiese come per i partiti e, più o meno, per qualsivoglia altra organizzazione. Dal “peso del segreto” consegue la “gravità” del vincolo.
Il problema, per noi contemporanei, è che apparteniamo, quasi sempre, a tante, troppe realtà sociali. Realtà, spesso, tra loro inconciliabili rispetto alle quali, per giunta, tendiamo a sentirci obbligati solo in via temporanea. Se quindi, con tanta facilità, qualcuno, nel nostro mondo ordinario, può sottrarsi “al vincolo di fedeltà” più o meno solennemente sancito, accade che il segreto possa essere facilmente rivelato e, la persona interessata, sentirsi perennemente esposta al pericolo di finire diseredata, precipitata nella solitudine che è fonte atavica di ogni insicurezza e paura.
Nel dramma, l’ex studentessa, mollerà Pietro, il professore, gettandolo in una condizione sentimentale che la maggior parte di noi conosce assai bene: l’angoscia, il timore che da un momento all’atro si possa essere smascherati.
Se, nella pellicola, la vita dei personaggi sembra scorrere, tutto sommato, abbastanza nella norma, tocca alle musiche, agli improvvisi eccessi di ansia suicida, gli attacchi di panico rendere manifesta, oltre la cortina delle apparenze, l’autentica realtà affettiva “ordinariamente inquietante”.
Regia di Daniele Lucchetti; notevoli le interpretazioni dei protagonisti, Elio Germano (Pietro) e Federica Rossellini (Teresa), 2024, durata 136 minuti. Il film, uscito in aprile ‘24, si può vedere, al momento, solo nelle sale cinematografiche.