breve introduzione di Bruno Perazzolo

Viviamo in un’epoca di fragilità, caratterizzata da una crisi culturale profonda che potrebbe comportare la perdita di ciò che abbiamo di più caro. Potrebbe, però, anche irrobustirci poichè sappiamo che le crisi rappresentano sempre anche un’opportunità. “Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla” (Lao Tse). La crisi porta sempre con sè un nuovo inizio e spesso, in buona parte, dipende da noi esserci o no. “Una crisi ci costringe a tornare alle domande fondamentali; esige da noi risposte nuove o vecchie, purchè siano scaturite da un esame diretto, e si trasforma in una catastrofe solo quando noi cerchiamo di farvi fronte con giudizi preconcetti, ossia pregiudizi, aggravandola e per di più rinunciando a vivere quell’esperienza della realtà, a utilizzare quell’occasione per riflettere, che la crisi stessa costituisce” (H. Arendt)
Nel suo libro, Raghuram Rajan, ci porta al cospetto di almeno uno di questi interrogativi essenziali. ….
Il tema che ci propone di scandagliare è quello dei rapporti tra Mercato, Comunità e Stato. Continua

di Bruno Perazzolo e Marta Bosetti

Il film porta nello schermo la pura tragedia umana. La vicenda della protagonista, Aida, tiene lo spettatore incollato allo schermo senza mai oscurare lo sfondo di un’autentica guerra combattuta in Bosnia – Herzegovina, ma che si sarebbe potuta ambientare in tante altre parti del mondo dove il medesimo dramma si ripete nell’impotenza della comunità internazionale. Aida, impiegata dai militari ONU come interprete, posta di fronte alla catastrofe umanitaria che le si prospetta a causa dell’avanzata dell’esercito serbo, ricorre ad ogni mezzo, legittimo e non, per salvare la sua famiglia e, con essa, tutto ciò che, oltre al suo lavoro di insegnante, la tiene aggrappata al mondo. La parte rimanente del racconto altro non è che storia vera: il cinico massacro di Srebrenica in cui trovarono la morte circa 8.000 civili, musulmani bosniaci, completamente inermi. Continua

di Bruno Perazzolo, Emanuela Gervasini e Gabriella Morello

Regia di Adam McKay, con Timothée Chalamet, Leonardo DiCaprio, Melanie Lynskey, Jennifer Lawrence, Cate Blanchett. Genere Commedia, USA, 2021, durata 145 minuti. Il film, che certamente consigliamo, è stato prodotto in chiave caricaturale – grottesca. La regia ricorda, per certi aspetti, lo stile di  Quentin Tarantino. I personaggi sono spesso stilizzati, la rappresentazione simbolica è ostentata, a volte puramente cinematografica, ma, proprio per questo, idonea ad orientare l’occhio dello spettatore su alcuni aspetti salienti di un sistema democratico giunto al limite del collasso. Incapace, non solo di visione del futuro, della più elementare lungimiranza, MA PERSINO INADATTO A COGLIERE L’ARRIVO DI UN ASTEROIDE, “OGGETTIVAMENTE” BEN VISIBILE, CHE PRESTO DISTRUGGERÀ L’INTERO PIANETA.Continua