di Dario Nicoli

Può essere che la manifestazione del 9 ottobre della Cgil possa servire a rimettere al centro dell’attenzione generale il tema del lavoro, ma gli slogan ed i contenuti del discorso di Maurizio Landini suscitano qualche legittimo dubbio.
Quando il leader del primo sindacato italiano afferma che «in questi anni i governi e le opposizioni non hanno ascoltato le lavoratrici e i lavoratori, con scelte che sono andate nella direzione opposta. La condizione è peggiorata» non dice tutta la verità: infatti da due decenni vi è stata una successione continua di riforme riguardanti le politiche del lavoro, compresa quella più rilevante, Il Jobs Act del 2014, che ha introdotto un meccanismo a tutele crescenti per favorire le assunzioni e la regolarizzazione dei rapporti di lavoro verso il tempo indeterminato. Una norma contrastata per motivi pregiudiziali dallo stesso sindacato, le cui previsioni pessimistiche sono state però puntualmente smentite dai fatti.Continua