Bruno Perazzolo

Prendendo spunto dall’articolo di Dario Nicoli “Lusso per l’anima: uno slogan orrendo che rivela il conflitto tra autentico e strumentale” un’ulteriore riflessione sul rapporto tra lusso, anima e festa.

Al solito, l’articolo di Dario stimola toccando temi fondamentali. Siamo alla vigilia del Natale, è nulla risulta più opportuno di questa riflessione sul rapporto tra ciò che è autentico e ciò che è strumentale, tra ciò che è superfluo e ciò che è necessario, tra il lusso e l’anima. In particolare, l’articolo di Dario esprime molto bene, credo, un sentimento diffuso, un “indefinito disagio”, per non dire “una sorta di tradimento” che, più o meno, tutti avvertiamo “appena al di sotto della nostra coscienza”. Un disagio che, in genere, tendiamo presto a rimuovere, per non restarne paralizzati, incapaci proseguire una corsa affannosa che, in coscienza, sappiamo che non porterà da nessuna parte.
Continua

Dario Nicoli

“Lusso per l’anima” è uno slogan commerciale di una volgarità inaudita, incautamente adottato da un hotel in Alto Adige e da un blog di itinerari turistici in Umbria, tanto da poter essere scelto come l’esempio perfetto della lotta che si sta combattendo nella nostra società tra ciò che è autentico e ciò che è strumentale.

Le persone ed i gruppi che ricercano l’autenticità sostengono che viviamo in un mondo in cui tutto tende ad essere artefatto, unilaterale, corrotto da interessi più o meno nascosti ……….

Da parte sua, il fronte della strumentalità non è sostenuto da figure che dichiarano esplicitamente il proprio intento; quest’ultimo si riconosce nell’orientamento dei loro pensieri e delle loro azioni alla ricchezza, al potere, al successo, per il cui perseguimento si giustifica l’utilizzo di ogni mezzo, anche lo sfruttamento degli altri come strumento della propria affermazione personale. …..Continua