Questo sito nasce anche con l’idea di costituire una comunità che collabora per raccontare “storie reali di vita scolastica” per condividere racconti che aiutano a riflettere, pensare e agire per il bene, per riconoscerci scuola.

Questa espressione ci sembra conforme all’idea di scuola che intendiamo veicolare attraverso questo spazio, anche per contrastare il diffuso disorientamento che la investe.

Con l’espressione riconoscersi scuola intendiamo infatti diverse cose: “riconoscersi come scuola”, “riconoscersi a scuola”, “riconoscersi attraverso la scuola” e altre che ci aiuterete ad esprimere.

Perché è importante riconoscersi?

Siamo dell’idea che, solo quando abbiamo la possibilità di ri-conoscerci in qualcosa o in qualcuno, ri-troviamo noi stessi, rinveniamo cioè la nostra storia, scorgiamo “tracce di noi” al di fuori e, quando questo accade, il “qualcosa o qualcuno” non solo entra a far parte della nostra storia, ma contribuirà a costruirla sulla base di una dinamica interattiva costante.

Pensiamo che il far (la) scuola possa essere percepito da ciascuno come  “parte di me”, e dunque “appartenermi”, quando il lavoro scolastico mi rispecchia, ovvero riflette le mie peculiarità, attitudini, valori, aspirazioni…e nello stesso tempo arricchisce la mia identità rendendo migliore ciò che mi caratterizza.

Come riconoscersi scuola?

Quando tra Noi e l’ambiente che ci circonda si realizza il reciproco rispecchiamento (dall’esterno verso l’interno e viceversa) accade che Noi e l’ambiente (persone, azioni, oggetti, relazioni…) risuoniamo insieme, ovvero ci riconosciamo attraverso la condivisione delle intenzioni, delle direzioni da prendere, delle azioni da compiere.

Un rispecchiamento così inteso fa riferimento alla funzionalità dei neuroni specchio (Rizzolatti e collaboratori; primi anni ’90), la cui scoperta ha contribuito a definire la natura intersoggettiva del nostro modo di funzionare. La possibilità di rispecchiarsi negli altri  ci consente, non solo di conoscersi meglio,  ma ci permette anche un continuo riconoscersi (l’essere confermati) attraverso il nostro agire in quei contesti. È proprio questa condizione che, generando uno stato di sintonia, e quindi di piacere, fornirebbe l’adeguata energia motivazionale che ci spingerebbe ad occuparci della scuola attivamente e creativamente, nonostante le inevitabili difficoltà.

Ecco perché riconoscersi scuola, dal nostro punto di vista, è la conditio sine qua non per rendere la scuola un’esperienza gratificante. È importante tuttavia “riconoscere” che una tale conditio implica la consapevolezza che tra me e la scuola non c’è separazione (Io sono Io, e la scuola è quello che è), ma interdipendenza, che ci piaccia oppure no. Il nostro agire la scuola, in un certo modo, rende la scuola in quel modo (per il reciproco e automatico processo di rispecchiamento); la “forma” che assume la scuola, e noi insieme, può definirsi una “bella forma” in relazione al grado di armonia e di equilibrio che si crea con quello che siamo già, e  in sintonia con ciò che possiamo essere.

Considerando che, i processi di rispecchiamento e il bisogno di riconoscersi ed essere riconosciuti positivamente, vale anche per i nostri allievi, quello che Vi chiediamo è di scriverci:

Ø  In quali situazioni vi riconoscete o vi sentite riconosciuti;

Ø  Con chi o dove vi sentite in sintonia nella scuola che abitate;

Ø  Quando vi percepite in armonia con quello che vi circonda;

Ø  Cosa vi spinge ad agire creativamente nel tempo, nonostante le difficoltà

Inviaci la tua storia, la condivideremo presto!