di Dario Nicoli

Diversi segnali contraddittori emergono dal mondo delle tecnologie. Mentre sta montando il fenomeno delle applicazioni dell’Intelligenza Artificiale (AI) come ChatGPT basato sulla possibilità di conversare con un utente umano, continua la grande crisi che si sta abbattendo sulle aziende tech e social media ……
Siamo di fronte ad un esempio del carattere distruttivo dell’innovazione tecnologica: cicli brevi di crescite spettacolari e altrettanto sorprendenti cadute sono causati dall’intreccio di fattori culturali, finanziari, politici ed emotivi ……….
Sullo sfondo delle turbolenze che interessano il mondo delle tecnologie si pone la questione fondamentale connessa dello sviluppo della società moderna, ovvero in quale direzione si indirizza l’enorme potere concentrato nelle mani dei leader di poche aziende e dei governi che le possono controllare.
Il famoso linguista Noam Chomsky sul New York Times dell’8 marzo svela quelle che chiama le “false promesse di ChatGPT” centrate sulla possibilità di facilitare o addirittura sostituire il pensiero umano. La sua critica si focalizza sulla questione della verità: l’AI funziona secondo un punto di vista molto accurato per ciò che concerne i nessi funzionali tra le informazioni (uguale/diverso, prima/dopo…) e le strutture del linguaggio, ma risulta assolutamente imprecisa e tendente ad “eseguire gli ordini” quando sono in gioco questioni etiche come vero/falso, buono/cattivo, giusto/ingiusto, opportuno/inopportuno…Continua

di Dario Nicoli

Dopo pochi anni dal suo avvento, anche la stagione del populismo sta volgendo al termine mentre si sta aprendo un nuovo scenario centrato sull’iniziativa unitaria e globale delle nazioni democratiche.

L’appannamento della figura di Donald Trump, vero campione dei populisti, è iniziato con la sconfitta alle elezioni del 2020, si è decisamente aggravato con l’ambigua posizione nella tragica vicenda dell’assalto al Campidoglio, ma anche con la sconfitta del suo tentativo di non rendere pubbliche le carte della sua sconcertante posizione fiscale; vi è stata infine la non vittoria alle elezioni di midterm del 2022. Tutti eventi che hanno rappresentato altrettante occasioni perdute per far rilucere la propria stella, e si sa che la forza che alimenta il sentimento populista viene meno con la perdita del “tocco fatale” del proprio leader. Così si spiega l’imbarazzante distanza – ben 23 punti – che i sondaggi gli attribuiscono rispetto alla stella nascente repubblicana del governatore della Florida, Ron De Santis, un politico molto più attento a mostrarsi affidabile, desideroso di riconquistare il ceto moderato con istruzione medio alta, spaventato dall’incompetenza e dall’irresponsabilità trumpiana.

Continua

di Bruno Perazzolo

Nella mitologia greca l’episodio di Edipo e la Sfinge, racconta di una sfida mortale. La Sfinge, un mostro un terzo uomo e due terzi animale, dominava la strada per Tebe. A tutti i passanti sottoponeva il medesimo enigma divorando tutti quelli che non sapevano dare la risposta corretta. Se ora, al posto dei passanti, mettiamo i sistemi democratici, il caso del Qatar-gate può essere assimilato alla riproposizione di un enigma, un’interrogazione alla quale le democrazie non possono più permettersi di fornire risposte elusive.Continua

di Dario Nicoli

Può essere che la manifestazione del 9 ottobre della Cgil possa servire a rimettere al centro dell’attenzione generale il tema del lavoro, ma gli slogan ed i contenuti del discorso di Maurizio Landini suscitano qualche legittimo dubbio.
Quando il leader del primo sindacato italiano afferma che «in questi anni i governi e le opposizioni non hanno ascoltato le lavoratrici e i lavoratori, con scelte che sono andate nella direzione opposta. La condizione è peggiorata» non dice tutta la verità: infatti da due decenni vi è stata una successione continua di riforme riguardanti le politiche del lavoro, compresa quella più rilevante, Il Jobs Act del 2014, che ha introdotto un meccanismo a tutele crescenti per favorire le assunzioni e la regolarizzazione dei rapporti di lavoro verso il tempo indeterminato. Una norma contrastata per motivi pregiudiziali dallo stesso sindacato, le cui previsioni pessimistiche sono state però puntualmente smentite dai fatti.Continua

La Redazione di PensarBene

Cara amica e caro amico, in base ai risultati dell’indagine condotta principalmente tra coloro che hanno preso parte agli ultimi incontri della nostra associazione, ti invitiamo a partecipare all’ultimo incontro sul tema della “crisi della democrazia” incentrato sulla lettura del saggio di C. Lasch “la ribellione delle élite” che si terrà venerdì, 21 ottobre, a partire dalle ore 17.30, sino alle 19.00 nel canale Telegram di PensarBene (vedi nota qui di seguito)Continua

di Dario Nicoli

La necessità impellente di riscoprire e ridare dignità al lavoro manuale per favorire l’occupazione e la crescita dell’Italia: è stato questo il fulcro del seminario “Pensare con le mani” che su iniziativa della senatrice Paola Binetti e con il fattivo coinvolgimento di CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale) e del centro di formazione ELIS, si è svolto il 21 giugno a Roma nella sede di rappresentanza del Senato di Palazzo Giustiniani.
Il seminario “Pensare con le mani” ha affrontato in modo approfondito e concreto i temi della formazione adeguata al lavoro, di quali mestieri sono attuali e richiesti per evitare il protrarsi dell’attuale situazione di mismatch tra le qualifiche professionali richieste dalle aziende, e l’effettiva qualifica di quanti sono attualmente inoccupati, con l’obiettivo di raggiungere un’occupazione piena e qualificata.
Ecco il testo del manifesto che ha visto l’adesione di oltre 90 aziende.Continua

di Bruno Perazzolo

Emmanuel Macron ha vinto le presidenziali francesi dello scorso 24 aprile. Anche questa volta il rischio populista è stato esorcizzato, ma chi ha a cuore le sorti della democrazia e dei valori occidentali può stare tranquillo? La risposta è: “certamente no!” ………………
Con le elezioni legislative del 12 e 19 giugno, i nodi del sistema politico ed elettorale francese potrebbero venire al pettine, perché al primo turno è previsto il primato dell’alleanza di sinistra NUPES con una percentuale intorno al 27-31% dei voti,

Continua

di Dario Nicoli

L’invasione dell’Ucraina – che speriamo si concluda presto con un accordo che consenta al mondo libero di mettere mano alla ricostruzione e che serva ai russi per coprire la loro ritirata – ha colpito come un pugno nello stomaco l’Occidente scuotendolo dal suo stato di torpore che è soprattutto morale e culturale, prima che politico e militare. Quella stessa sonnolenza che Putin e la sua cricca hanno scambiato per arrendevolezza convincendoli di poter aggredire impunemente il paese vicino per inglobarlo nel proprio impero.Continua